di Salvatore Mastropietro
Ritrovarsi a sopravanzare la zona playout di una sola lunghezza dopo otto partite di campionato non era, probabilmente, nelle aspettative neanche dei più pessimisti a inizio stagione in casa Ascoli. Eppure, è quello che si è verificato e oggi bisogna ritrovarsi a fare i conti con la realtà.
La sconfitta di ieri contro il Pescara, la terza casalinga di fila e quarta complessiva, non ha cambiato la sostanza dal punto di vista del risultato, ma a livello di prestazione qualcosa di buono si è sicuramente visto nella gara di esordio di mister Domenico Di Carlo. «Nonostante il risultato che lascia tanto amaro in bocca e delusione, ancora qualche errore di troppo, ma felice di aver visto una squadra che gioca a calcio. Sotto con il lavoro appena iniziato, benvenuto mister Di Carlo», ha commentato in mattinata sui social il patron Massimo Pulcinelli, ieri presente sugli spalti.
Il nuovo tecnico si è rilevato abile nel cambiare modulo a gara in corso (da 4-2-3-1 a 4-3-1-2), leggendo per tempo un momento di difficoltà della partita a seguito del momentaneo 0-1, e a trasferire i concetti giusti dal punto di vista offensivo. Supportati da un Marsura in versione trascinatore e da un Tremolada in crescita, sono almeno quattro le palle gol nitide costruite che la squadra avrebbe potuto sfruttuare meglio.
Dall’altro lato della medaglia c’è la prestazione ancora una volta disastrosa del reparto arretrato con una coppia centrale, quella formata da Gagliolo e Menna, da quattro in pagella. Errori da matita blu a livello di reparto e, soprattutto, individuale avrebbero potuto portare ad un passivo ben maggiore rispetto al definitivo 1-2. Indecisioni che mister Di Carlo ha definito come “eliminabili”, affermandolo con una sicurezza che non è apparsa soltanto retorica, probabilmente stimolato dagli aspetti positivi intravisti contro la capolista del raggruppamento.
Ciò che è certo è che in settimana, la prima completa a disposizione del nuovo allenatore, ci sarà molto da lavorare. Da una parte per far sì che quanto di buono visto non sia il semplice frutto di una fugace euforia dovuta al cambio di guida tecnica, dall’altra per provare a mettersi alle spalle un rendimento difensivo a dir poco preoccupante. Bisognerà farlo contro un avversario molto ostico come la Ternana, autentica corazzata del girone B almeno sulla carta. Il calendario non aiuta, ma una cosa è certa: da qui in avanti l’Ascoli non ha più scuse.
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