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Ponte Ancaranese, è scontro fra Province e Soprintendenza sulla ricostruzione

ASCOLI - Su quello in muratura in particolare pende un vincolo, contro il quale Ascoli e Teramo si rivolgeranno alla Presidenze del Consiglio dei Ministri. A fine novembre in funzione i semafori "intelligenti"
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Il ponte Ancaranese

 

 

di Peppe Ercoli

E’ più complicata di quanto si pensi la vicenda che ruota intorno al ponte in muratura e quello di cemento dell’Ancaranese a Castel di Lama, tanto che potrebbe addirittura finire sul tavolo della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

 

Nel corso di una conferenza stampa convocata dalle Province di Ascoli e Teramo è stato fatto il punto della situazione, ponendo in evidenza i problemi che ci sono e che porteranno inevitabilmente via tempo.

 

Sergio Loggi

 

«Il ponte in muratura Ancaranese è stato chiuso l’8 agosto per motivi di sicurezza e i successivi controlli ulteriori hanno confermato che è a rischio cedimenti senza preavviso, tanto che continua a muoversi anche senza alcun carico. Ma ora il problema è come ricostruirlo, visto che la Soprintendenza delle Marche si appresta a vincolarlo; una decisione contro la quale ci rivolgeremo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri», ha detto l’ingegner Francesco Ranieri, dirigente del servizio viabilità della Provincia di Teramo.

 

Il progetto delle due Province è abbattere sia il ponte in muratura del 1870 ricostruito nel 1944 dopo essere stato bombardato, sia quello parallelo in cemento e ricostruirne uno completamente nuovo, moderno, transitabile in entrambe le direzioni. Sono già disponibili 11 milioni di euro, ma la Soprintendenza non sembra d’accordo e questo comporterebbe la ricostruzione di entrambi i ponti attuali, con costi che lieviterebbero di conseguenza. «Non possiamo mettere tutti i nostri soldi per ricostruire un ponte in muratura che così com’è rappresenta un forte rischio idraulico», ha aggiunto l’ingegner Ranieri».

 

Francesco Ranieri

 

Una vicenda complessa nella quale si inseriscono le polemiche dei sindaci dei territori che fruiscono di questo importante asse viario che collega la Mezzina in direzione Abruzzo, intersecando le zone industriali di Ascoli e Teramo che si affacciano sulle sponde opposte del fiume Tronto. «Li invito ad evitare di cavalcare politicamente questo problema che riguarda tutti», ha aggiunto il presidente della Provincia di Ascoli Sergio Loggi.

 

Giuseppina Curti

 

«In attesa della soluzione definitiva, per permettere la circolazione nel ponte in cemento in ambo le direzioni verranno installati semafori muniti di sensori di traffico» ha detto l’ingegner Giuseppina Curti (Settore Viabilità Provincia di Ascoli). Un’operazione che si spera di completare per fine novembre. «Nel frattempo dobbiamo ‘soffrire’, dobbiamo avere pazienza, perché non stiamo con le mani in mano, questo lo assicuro» ha aggiunto Loggi al quale si è associato il consigliere provinciale Daniele Tonelli.

 

«Stiamo facendo tanto con poco, con il bene comune che è sempre al centro del progetto», hanno concluso.

 

 

Daniele Tonelli

 

 

 

 


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