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«Via Lombroso non è una strada privata, il Consiglio Comunale voti presto per la sua apertura»

SAN BENEDETTO - Alfredo Isopi, presidente del comitato di quartiere Marina di Sotto, interviene sulla vicenda: I residenti non possono giustificare la chiusura con motivi di salute o valutazione immobili, ignorando quelli degli altri»
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Alfredo Isopi e via Lombroso

 

Di nuovo il tema della riapertura di via Lombroso, la strada mozza che da via Voltattorni, proseguendo per via Piemonte, doveva e dovrebbe collegarsi con Viale dello Sport per alleggerire il traffico in via Volta e in via Togliatti e soprattutto sul semaforo di via Voltattorni e sulla rotatoria di via Togliatti.

 

Si è ritornato a parlarne nella Commissione comunale del 14 ottobre, e il presidente del quartiere Marina di Sotto, Alfredo Isopi, torna sull’argomento: «Sembra che la maggioranza, ma anche la minoranza, si siano espressi per votare favorevolmente il provvedimento, nel prossimo consiglio comunale, per l’acquisizione delle aree private necessarie per l’apertura di via Lombroso: questo è un primo impegno importante per portare a termine un problema che è di tutta la città. Resta la preoccupazione per la parola futuro usata dall’Amministrazione per i tempi necessari, per progettare e finanziare le opere».

 

Isopi poi ribadisce: «Via Lombroso non rappresenta una strada privata. San Benedetto è cresciuta, è aumentata la pressione veicolare urbana e l’apertura dell’ultimo tratto di via Lombroso su viale dello Sport è fondamentale, come lo è il trasformare in senso unico, l’adiacente via Volta, che nel frattempo è divenuta un’alternativa di grande percorrenza sia per il flusso automobilistico che per la velocità esercitata, dagli automobilisti, per altro, nei due sensi di marcia».

 

E poi commenta le scelte dei residenti di via Lombroso, che potrebbero raccogliere delle firme per chiedere che la strada non venga aperta: «A difesa delle loro tesi, citano piani particolareggiati ed altre facezie, senza tenere presente che una incontrovertibile necessità comunale, dovrebbe andare in deroga a qualsiasi provvedimento. L’assurdo viene rivendicato da alcuni residenti che pretendono di avere ragione sul fatto che con l’apertura della strada le loro abitazioni si svaluterebbero minacciando anche la loro salute per via dello smog. Il tutto ignorando, invece, la salute degli altri e il valore della proprietà immobiliare di chi invece vive, ad esempio, in via Volta e subisce il maggior traffico. Egoismi di quartiere giustificati in modo puerile. Giusto e bene, invece, la loro pretesa di avere le necessarie opere di urbanizzazione per il decoro della via».

 


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