di Salvatore Mastropietro
La tensione è piuttosto palpabile in casa Ascoli. La sconfitta di Terni, arrivata con un risultato che – senza il rigore siglato da Corazza al 95′ – sarebbe stato piuttosto netto, ha acuito ancora di più una crisi che dura ormai da oltre un mese. Nelle ultime cinque partite nessuno ha fatto peggio del Picchio con un solo punto raccolto (in trasferta contro il Carpi nella gara costata l’esonero a Massimo Carrera) e il solo Pontedera ha avuto lo stesso rendimento.
Il “blitz” dei gruppi organizzati al “Picchio Village” al termine della seduta di allenamento di ieri è solo una delle dimostrazioni del clima e della delicatezza del momento in casa Ascoli. Nonostante gli ultras continuino sulla linea di non entrare al “Del Duca” a causa dell’aperto dissenso con la proprietà (che resta senz’altro la principale responsabile dei risultati, recenti e non), hanno comunque voluto far sentire la propria voce nei confronti di squadra e staff.
In un periodo del genere, preso atto delle difficoltà tecniche e caratteriali di una squadra con il morale a terra, occorre che a prendere in mano la situazione siano gli uomini più esperti dello spogliatoio. Alcuni lo hanno già fatto anche sul campo (Corazza o Varone, in parte minore, su tutti), ma da altri (Tremolada in primis o capitan Gagliolo) ci si attende molto di più. Una vittoria contro il Perugia nel match in programma sabato alle ore 15 non cambierà di certo la situazione (e in ogni caso non sarebbe il caso di illudersi), ma aiuterebbe di certo a mettere un primo mattino verso l’uscita da una situazione che rischia di precipitare, a livello di classifica e non solo.
Rispetto alle ultime due avversarie Pescara e Ternana, quella umbra è di certo – almeno sulla carta – più abbordabile. Anche i biancorossi sono reduci da un inizio di campionato al di sotto delle aspettative (10 punti in 9 gare, due in più dell’Ascoli) e hanno respirato al proprio interno un clima non propriamente positivo a causa delle vicissitudini societarie, che hanno portato al passaggio di mano in proprietà da Massimiliano Santopadre all’argentino Javier Faroni. Quello del “Del Duca” sarà dunque un match ad altissima tensione, da entrambe le parti, ma in casa bianconera è praticamente certo il fatto di non poter fallire, sebbene mister Domenico Di Carlo nel post Terni abbia provato a stemperare un po’ la tensione («Bisogna rimanere tranquilli e lavorare forte, ne verremo fuori con la compattezza e la fiducia, i ragazzi hanno grande voglia di tirarsi fuori dalle difficoltà»).
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