di Pier Paolo Flammini
Amalgama, conoscenza, ruoli: è ritornello abbastanza scontato che la Samb 2024-25 abbia bisogno di tempo per raggiungere il massimo delle proprie potenzialità, essendo una squadra completamente nuova rispetto allo scorso anno. I reduci che hanno accumulato qualche presenza, quest’anno, sono pochi: Battista e Pezzola, gli unici stabilmente nel gruppo titolare un anno fa, Paolini, sostanzialmente assente per via degli infortuni, Chiatante, che ha disputato pochi incontri nel finale, idem Orfano, quattro scampoli di partita e solo nel girone di andata.
Ecco allora spiegato il “cantiere Palladini“, che per aggiustamenti legati a evidenti esigenze tattiche (l’isolamento di Eusepi) o infortuni (ecco il jolly Paolini terzino sinistro) ha visto via via cambiare l’assetto di gioco. Il cambio più evidente è il passaggio dal 4-3-3 pensato come punto di partenza la scorsa estate al 4-2-3-1, schema nel quale, per via della regola dei tre under (un 2004, un 2005 e un 2006) da schierare obbligatoriamente, è diventato fondamentale Lonardo, centravanti adoperato come sottopunta alla spalle di Eusepi.
Lonardo che ha ripagato con due gol in tre partite che potevano essere tre su tre se a Fossombrone fosse stato più fortunato o preciso. Giovane 2005 già adocchiato da società di Serie B e A, Edoardo Lonardo è un attaccante alto quindi forte nei colpi di testa (come dimostrano i due gol, un anno fa contro il Fossombrone, quest’anno al Roma City) ma molto bravo anche nel dribbling e tecnicamente.
Nell’allenamento del giovedì Palladini ha voluto provare un ulteriore assetto di gioco: Lonardo non più sottopunta dietro al centravanti Eusepi ma lui stesso centravanti. Il tutto senza cambiare – almeno in partenza, poi c’è stato un ulteriore esperimento – il 4-2-3-1 delle ultime partite. Questo però ha portato a scegliere Kerjota come trequartista spostando D’Eramo a destra. Scelta, questa, dovuta probabilmente a garantire maggior copertura alla fascia destra, dove Chiatante ha sofferto molto domenica scorsa ma, va detto, dove Kerjota garantisce meno copertura essendo un giocatore d’attacco (per questo preferiamo il “4-2-3-1” al “4-4-2” che prevede due classici esterni di centrocampo, alla Teodorani e De Amicis con Colantuono, per intenderci).
Ipotesi, certamente, come quella che ha visto Palladini riprovare il classico 4-3-3, ma sempre con Lonardo centravanti, e dunque riposizionare Kerjota esterno con D’Eramo a centrocampo. Ipotesi che esigono valutazioni delicate. Eusepi ha dimostrato di non essere al massimo sotto porta, ma il suo contributo in termini di boa offensiva è stato importante: Lonardo probabilmente svolge un lavoro diverso. E su Kerjota: a Notaresco, nel finale, giocò trequartista senza grandi risultati, un caso o avvicinato all’area di rigore può fare ancora più male?
Ci sono valutazioni psicologiche oltre che pratiche, sul rischio che una modifica negli interpreti del gioco oppure dello stesso schema di gioco possa impattare su una squadra che nelle ultime tre partite ha segnato 9 gol. Anche se la forza di una squadra deriva proprio dalla capacità di adattamento alle qualità degli avversari (il Castelfidardo gioca preferibilmente con il 3-5-2, schema che la Samb ha sofferto nelle prime tre partite e specialmente ad Ascoli e Notaresco).
Ma in Serie D una forza ulteriore viene garantita da un centravanti under in grado di dare un importante apporto in caso di gol: Palladini indovinò Sorrentino centravanti (seppur con caratteristiche da seconda punta, semmai) nel 4-3-3 del 2016, che consentì a Sorrentino di segnare 11 gol ma a Titone, esterno, di trascinare la Samb alla vittoria del campionato.
BIGLIETTI Terminati velocemente, in mattinata, i 250 biglietti messi in vendita per il settore ospiti per la partita Castelfidardo-Samb.
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