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Ascoli-Perugia, Di Carlo: «Serve una mentalità più da salvezza, ma le prestazioni sono in crescendo»

CALCIO - Il commento del tecnico bianconero dopo il terzo ko su tre partite della sua gestione: «Siamo arrabbiati perché non meritavamo la sconfitta. L’atteggiamento mi è piaciuto, ma dobbiamo lavorare tanto a livello qualitativo. Non dobbiamo farci condizionare dalla negatività»
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di Salvatore Mastropietro

 

La scossa tanto attesa con il cambio di allenatore non è arrivata. Il ruolino di marcia di Domenico Di Carlo parla di tre ko in tre partite sulla panchina dell’Ascoli, ma il tecnico classe 1964 non vuole perdersi d’animo dopo la sconfitta interna contro il Perugia, quarta squadra su cinque a passare al “Del Duca” in questo inizio di campionato.

 

Domenico Di Carlo (foto Ascoli Calcio)

«Oggi la classifica dice – esordisce Di Carlo – che dobbiamo giocare per la salvezza, anche se siamo cresciuti nel gioco e nelle occasioni nelle tre partite della mia gestione. Oggi abbiamo provato a fare la partita e ad essere arrembanti. Come sempre hanno fatto la differenza i dettagli, che noi paghiamo e gli altri no. La squadra non ha mai mollato, l’atteggiamento mi è piaciuto. Siamo arrabbiati perché oggi non meritavamo di perdere, abbiamo calciato più del Perugia ma non siamo stati concreti a livello qualitativo. Il primo tempo a tratti è stato comandato e penso anche il secondo, creando occasioni. Bisogna migliorare, le tre sconfitte fanno malissimo ma le prestazioni sono in crescendo».

 

L’unica ricetta che conosce Di Carlo per invertire la rotta è il lavoro: «Abbiamo giocatori di qualità e un gruppo che lavora bene, l’inerzia si può cambiare solo con il lavoro. Oggi il ko deve darci modo di avere l’opportunità di migliorare in vista di quando arriverà il risultato migliore. Oggi dobbiamo giocare per la salvezza ed essere un po’ più sporchi, cattivi e determinati a prescindere dal risultato. La partita che abbiamo perso l’abbiamo comunque giocata. Alla fine i tifosi non erano contenti ed è normale, ma i ragazzi in campo hanno dato tutto. Non possiamo mollare niente e non dobbiamo abbassare la testa. Nella negatività delle situazioni non dobbiamo farci condizionare. Io sono molto sereno nelle disamine, ho visto una squadra che ci ha provato dal 1’ al 95’. Io devo analizzare i possibili margini di miglioramento, intanto mi prendo l’atteggiamento poi sul resto si deve lavorare. C’è negatività, ma è naturale in questo momento».

 

Sulle tre sconfitte arrivate nella sua gestione: «Abbiamo incontrato prima e seconda in classifica, oggi la gara è stata molto più equilibrata. Con il Pescara le occasioni le abbiamo avute, a Ternana abbiamo fatto male qualitativamente. Dobbiamo adesso avere una mentalità più da salvezza, abbiamo bisogno di muovere questa classifica. Diventa pesante perdere tutte queste partite in casa, ma non dobbiamo trasferire ulteriore negatività ai ragazzi. Prendiamo atto della classifica e dobbiamo spingere di più. Se avessi una squadra che non fa niente potrei comprendere il pessimismo, ma io ho una squadra che ha creato e giocato».

 

Chiosa su Corazza, cercato poco oggi: «Corazza è un giocatore intelligente che sa crearsi gli spazi. Oggi non è riuscito a sfruttare un paio di situazioni per poca lucidità, probabilmente dovuta alla generosità che mette sempre in campo. Simone è un giocatore forte, è la squadra che deve lavorare per lui. Insisto dal primo giorno che dobbiamo cercarlo di più, se lo coinvolgiamo di più può fare maggiormente la differenza».

 

FORMISANO – «Ho visto una partita vera tra due squadre che volevano i tre punti. Abbiamo gestito meglio i momenti della gara. Siamo stati bravi a mantenere la calma. Nella ripresa dovevamo essere più bravi a chiuderla, ma averla vinta con sofferenza ci dà indicazione sul nostro stato di salute. Credo che la partita si sia giocata sul cambio tattico del secondo tempo, quando abbiamo fatto valere la nostra prestanza fisica»

 



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