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Pericolo amianto, lastre da rimuovere sul tetto di un condominio: da 6 anni il Comune ordina senza essere obbedito

SAN BENEDETTO - Nel frattempo, sul materiale (potenzialmente cancerogeno) sono state riscontrate preoccupanti lesioni. La paradossale situazione emerge da una nuova ordinanza firmata dal sindaco Spazzafumo, che prende le mossa da un atto del tutto simile emanato nel 2018. L’indirizzo del palazzo resta coperto da “omissis”
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Il Comune ordina inutilmente da ormai 6 anni. Chi dovrebbe obbedire fa orecchie da mercante. Una situazione paradossale e, potenzialmente, anche ironica, se non fosse che c’è di mezzo la salute. Sì, perché nel settembre 2018 (amministrazione Piunti) l’ente di viale De Gasperi aveva imposto ad un condominio di smantellare la propria tettoia in amianto. Si tratta di un materiale che, com’è ormai noto, in particolari frangenti rischia di essere cancerogeno.

 

La notizia fresca è che dal Municipio è stata emanata una nuova ordinanza che, sostanzialmente, chiede le stesse cose di più di un lustro fa. Sarà la volta buona? Intanto, è difficile sapere di quale palazzo si tratti. Visto che, nella nuovo atto firmato dal sindaco Antonio Spazzafumo, tutti i dati sensibili sul condominio e su chi lo gestisce sono coperti da “omissis”.

Coperture in amianto (Foto di repertorio)

 

Emerge chiaro che l’ente pubblico non riesce a farsi ascoltare dal privato, in una diatriba che coinvolge pure la Procura della repubblica di Ascoli e l’ex Asur, oggi Ast. Questa situazione fa crescere la preoccupazione tra i cittadini che, negli ultimi giorni, hanno avuto modo di leggere quel documento. Infatti, nessuno vorrebbe trovarsi ad abitare vicino ad una palazzina che ha un problema del genere. Problema che, come detto all’inizio, è andato ulteriormente peggiorando.

 

Nella nuova ordinanza, infatti, viene citato l’esito di un’ispezione tecnica effettuata durante l’estate 2024 (dalla polizia municipale e dal personale Ast) nella quale si rilevavano nuove alterazioni nella copertura del tetto, rispetto a quanto già verificato nel 2019. «In particolare – è scritto nel documento – si evidenziavano rotture sulle lastre di copertura, di cui una sul lato nord-ovest prospiciente la terrazza del fabbricato a confine, oltre ad altra piccola rottura sul fronte Sud».

 

La speranza è che ci sia presto una svolta; anche perché come detto sopra, la pericolosità dell’amianto è legata alla liberazione delle sue fibre nell’aria. Tali fibre possono infatti causare tumori del polmone e mesoteliomi. Quando vengono inalate, le fibre entrano in profondità nei polmoni e altri organi, e poiché sono resistenti alla degradazione, non vengono eliminate. La presenza delle fibre crea uno stato di infiammazione persistente che induce dei danni a carico del Dna delle cellule e ne favorisce la trasformazione tumorale.

 

Per leggere l’ordinanza integrale, clicca qui


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