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Impianto di risalita tra San Giacomo e Monte Piselli: «Investimento di 12 milioni ma senza una visione d’insieme»

ASCOLI - A sollevare la criticità sono il gruppo Marche del Club Alpino Italiano, le sezioni Cai di Ascoli e Teramo e le associazioni Italia Nostra e Legambiente che auspicano un maggiore coinvolgimento
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L’investimento di 12 milioni di euro da parte del Consorzio Turistico dei Monti Gemelli (CO.TU.GE) per un nuovo impianto di risalita tra San Giacomo e Monte Piselli desta preoccupazione al gruppo Marche del Club Alpino Italiano, alle sezioni Cai di Ascoli e Teramo e alle associazioni Italia Nostra e Legambiente che in una nota sottolineano le criticità.

 

Le associazioni parlano di «una mancanza di una visione strategica di insieme che leghi questo investimento a un programma di sviluppo dell’area, come pure di uno studio che ne dimostri la sostenibilità economica sul lungo termine».

 

«Il progetto – prosegue la nota – non tiene conto della mancanza di innevamento indotta dai cambiamenti climatici. Manca, inoltre, la valutazione di soluzioni alternative, come invece previsto dal nuovo codice degli appalti. Non ultimo, un ulteriore impianto comprometterebbe il turismo lento storicamente presente in zona.

 

Le associazioni auspicano una maggiore partecipazione delle comunità nella pianificazione delle azioni di sviluppo (come fu per il progetto partecipato “Nuova Montagna dei Fiori”, tuttavia ignorato dal Consorzio) e alla valorizzazione delle strutture esistenti, fra cui l’eccellente campetto didattico di monte Piselli e il rifugio Pizi, a tutt’oggi chiuso.

Infine, dopo aver offerto la propria disponibilità a un confronto costruttivo con il Consorzio, le associazioni invitano il Parco Gran Sasso Laga Monti Gemelli a essere più vigile e partecipe nella gestione del territorio di sua competenza».


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