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Ascoli ancora ko, piazza inferocita, tuonano i tifosi: “Ritirate la squadra”

ASCOLI - La sconfitta a Pineto è vissuta come un dramma calcistico dai supporters del Picchio. Critiche aspre a Pulcinelli e al diesse Righi. C'è chi chiede il rimborso dell'abbonamento
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I tifosi dell’Ascoli che hanno seguito la squadra a Pineto

 

di Edoardo Ciriaci

Le sconfitte consecutive dell’Ascoli Calcio diventano 5, troppe, anche per quei tifosi che fino ad ora non hanno smesso di credere nella rinascita. Tutti hanno visto nella trasferta di Pineto un punto di ripartenza, il vero inizio di un campionato troppo crudele con una squadra che un tempo ha fatto la voce grossa contro le più forti squadre d’Italia e che oggi sembra smarrita, indifesa, debole.

«Certo che per chi ha vinto in Serie A con squadre come Juventus, Inter e Milan, giocare a Pineto, beccare un gol e trovarsi in piena zona retrocessione è proprio avvilente» ricorda Graziano. Uno tra i tanti ai quali è difficile riconoscersi in lei, al punto che sin dal fischio finale le bacheche social sono state prese d’assalto da innamorati con il cuore in frantumi. Inquadra a perfezione la situazione Marco che su Facebook scrive che

«stanno disonorando una piazza alla quale una grande tifoseria ha dedicato tutta la vita e la passione per i colori del nostro Picchio – e ancora – Bisogna ritirare la squadra e ripartire da zero, almeno evitiamo umiliazioni e di essere sbeffeggianti da chiunque». Allo stadio le idee non sono state diverse.

 

La protesta dell’edicola di Porta Romana per la crisi dell’Ascoli

 

«Non abbiamo mai giocato così male» continua Marco che addirittura ripensa a Carrera: «Con lui almeno due passaggi li facevano». E chiude chiedendo alla società di «rimborsare ai tifosi i soldi degli abbonamenti». Lo segue Tommaso a cui sembra «davvero triste vedere una situazione per la quale non vengono neanche le parole per commentare». Poi c’è Simona che prova a darsi risposte ricordando il passato: «Si parte, si raggiunge l’apice e si ritorna al punto di partenza. Per noi lo è stato la serie A per tanti anni, poi la B e ora si sta tornando al punto di partenza. Fa male perché non siamo abituati alle serie inferiori» ma con orgoglio ribadisce l’amore per il Picchio.

 

Le colpe naturalmente vengono spartite tra patron Pulcinelli e direttore sportivo. Oltre a chi si chiede che fine abbia fatto Righi, fuori dalle scene già da un po’, c’è chi tuona come Severino: «Non ho mai visto l’Ascoli in queste condizioni. Quando se ne va il ds? Si deve solo vergognare per aver allestito una squadra del genere, senza capo né coda».  E sentenzia: «Quest’anno la vedo veramente dura». E’ invece più ottimista Simona che spera ci sia ancora tempo per porre rimedio, mentre Maria vede nero e scrive che «è triste non percepire nulla di positivo nel prossimo futuro».

 

E’ stata l’ennesima domenica di sconforto per un pugile che ha improvvisamente perso la forza di restare in piedi. La lancetta si sposta, eppure se fosse possibile, almeno ad Ascoli, si tornerebbe indietro di anni più che di ore, per provare a schivare colpi che rischiano di mandare l’Ascoli al tappeto.


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