di Lino Manni
Non poteva non finire con i fischi l’infrasettimanale tra Ascoli e Campobasso. Certo si è interrotta la serie negativa di 5 sconfitte consecutive ma l’obiettivo vittoria è ancora rimandato.
Qualcuno dirà che in tempo di carestia pan di ghianda è buono e allora “attacchiamoci” a questo “punticino” e andiamo avanti anche se siamo rimasti un po’ troppo indietro.
Sono tornati sugli spalti del Del Duca anche gli ultras bianconeri che si son fatti sentire in tutti i modi: cori, canti, striscioni, bandiere e…bombe carta. Naturalmente l’amore per questa maglia e per i colori bianconeri non sono mai venuti a mancare.
Per i giocatori in campo un po’ meno (normale visti i risultati) mentre, per la dirigenza direi una forte avversione e una profonda antipatia (chiari i cori e gli striscioni apparsi sugli spalti).
Lascio da parte tutto ciò e mi concentro sulla partita. Spero in un mercoledì da leoni e l’inizio sembra incoraggiante. Il Campobasso fraseggia a centrocampo ma è molto lento nei passaggi. L’Ascoli è aggressivo ma manca sempre il tocco finale a vantaggio del centravanti Corazza, abbandonato in attacco. Tirelli e Silipo cercano di accendere la partita con le loro serpentine mentre a centrocampo Varone non riesce a trovare la giusta posizione.
Bando è “pulito” nel palleggio ma non è continuo e spesso si estranea dal gioco. Marsura ha fatto valere la sua classe e ha creato potenziali pericoli fino a quando ha avuto…fiato. Nonostante tutto i bianconeri riescono a portarsi in vantaggio con un tiro “bomba” di Bando. Un bel gol e un vantaggio meritato. Speriamo che regga.
Nella ripresa la partita non cambia di ritmo. Il Campobasso non è certo uno squadrone. Addirittura si rischia di raddoppiare con un bel tiro a giro di Silipo. Segnali incoraggianti e dalla curva qualche timido applauso. Ma il momento no dei bianconeri viene nuovamente a galla e arriva il pari dei molisani, frutto anche dell’ennesimo errore difensivo. Ed ecco apparire striscioni e fiumi di parole contro la dirigenza che continua con il silenzio stampa, come la squadra. A cosa porterà tutto questo?
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