di Maria Nerina Galiè
Dopo il botta e risposta tra sindacati e dirigenza Ast Ascoli, il 31 ottobre sono stati stabilizzati 9 infermieri e assunti altrettanti con contratto a tempo determinato, attinti da apposita graduatoria interprovinciale del 2023 e chiamati a sostituire ben 15 maternità. Dalla stessa graduatoria erano state assunte 21 figure professionali per la sostituzione ferie da luglio a ottobre.
Tra i professionisti che ora hanno un contratto a tempo indeterminato ci sono gli ultimi 4 delle stabilizzazioni Covid e 5 che avevano chiesto la mobilità.
Sebbene «sia evidente, nell’ambito del Piao che stabilisce la pianta organica, una notevole riduzione del precariato di cui la Sanità picena era portabandiera (fino a poco più di un anno fa si trattava di quasi 250 figure)», per alcuni sindacalisti tutto ciò non è sufficiente.
«Il problema – fa notare Maurizio Pelosi, segretario provinciale del Nursind Ascoli e Fermo – è proprio il Piano di fabbisogno del personale. E’ insufficiente per l’Ast picena. E non solo per quanto riguarda gli infermieri.
C’è la questione degli oss da risolvere. Circa 20, di quelli che in pianta organica risultano con questa qualifica professionale, sono stati esonerati e adibiti ad altre mansioni, sottraendo così risorse fondamentali ai reparti.
Il risultato – sono ancora le parole di Pelosi – è che la pianta organica degli oss, sulla carta, è satura. Ma in realtà è carente di 20 persone. Se l’amministrazione non provvede ad un cambio di profilo, non è possibile la sostituzione.
Ecco il motivo alla base di quelli che abbiamo chiamato “oss trottola”, costretti a passare da un reparto all’altro nello stesso turno di lavoro. Questa situazione aumenta la pressione sul personale operativo e compromette la qualità dell’assistenza ai pazienti».
«Proprio il 31 ottobre è stata pubblicata la graduatoria degli oss a tempo indeterminato – continua Pelosi al quale si unisce Mauro Giuliani dell’Usb – Chiediamo, pertanto, di procedere con urgenza alle assunzioni da questa graduatoria e da quella di mobilità scaduta il 20 maggio, al fine di integrare il personale in tempi rapidi».
Stabilizzazione del personale sanitario, i sindacati diffidano l’Ast
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