di Filippo Ferretti
Ascoli capitale delle biciclette. Da quando l’Amministrazione comunale ha creato tutta una serie di progetti volti a fare del capoluogo piceno una città sostenibile, la presenza dei velocipedi è aumentata in modo esponenziale. Ma non sempre la scelta verso le biciclette si accompagna ad un miglioramento di vita collettivo.
Negli ultimi anni è accaduto di trovare bici continuamente abbandonate in numerosi punti del territorio comunale e di trovare anche tanti veicoli a due ruote che risultano ogni giorno parcheggiati in modo disordinato e inadeguato. Se le bici abbandonate finiscono con l’essere sinonimo di degrado non va molto meglio con quelle lasciate dove capita.
La crescita del turismo nelle Cento Torri, a detta dei titolari delle innumerevoli strutture ricettive operative in città, viene sempre più spesso accompagnata a visitatori spesso di nazionalità straniera, con la richiesta di velocipedi da affittare allo scopo di visitare e di vivere il centro storico con maggiori libertà e comodità. Tuttavia, evidentemente manca un vademecum per rispettare le regole e poter eliminare il più possibile i pericoli legati proprio al “pedalare”.
Frequentemente, capita di osservare turisti incauti percorrere in bicicletta arterie assolutamente ad alto rischio, come la strada dell’Annunziata o via Adriatico, strada che porta sino all’ingresso dell’Ascoli Mare in zona Porta Cartara: punti pericolosi per i velocipedi, a causa della presenza del traffico automobilistico ad alta densità.
Ma sul banco degli imputati c’è soprattutto il disordine causato dai veicoli a due ruote lasciati morire ovunque o parcheggiati male. Questi ultimi rappresentano un intralcio per i pedoni, una triste consuetudine che finisce con l’offrire al cuore del centro un’immagine non consona alla sua bellezza.
«Sempre più spesso a noi disabili riesce difficile accedere agli scivoli, quando non addirittura impossibilitati a proseguire nei percorsi senza barriere architettoniche, perché troviamo biciclette ferme che ostruiscono» dichiara Roberto Zazzetti, presidente dell’associazione “La Meridiana”, convinto che l’inciviltà dei ciclisti sia non poco aiutata dalla mancanza di rastrelliere.
«L’appello che faccio al sindaco Marco Fioravanti è quello di aiutare il decoro di Ascoli creando punti appositi dove far sostare ordinatamente i mezzi a due ruote» conclude, evidenziando che ridurre al minimo l’impatto ambientale significa anche potersi attivare in questo senso.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati