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Riviera in lutto, se n’è andato Guglielmo Mecozzi il “roscio tutto polmoni”

GROTTAMMARE - Non ha realizzato il sogno di giocare in Serie A, eppure quella di Mecozzi è la storia di uno che ce l’ha fatta.
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“Mimmo” Mecozzi giovanissimo ai tempi della Robur

di Edoardo Ciriaci

La Riviera piange Guglielmo Mecozzi, storico calciatore grottammarese da tutti ricordato come il “roscio tutto polmoni”. Mimmo si è spento nella giornata di mercoledì 6 novembre suscitando grande cordoglio dei cittadini, delle squadre del suo passato e dei tanti tifosi.

 

«La SSD Grottammare Calcio piange la scomparsa di Guglielmo “Mimmo” Mecozzi, un grottammarese che ha fatto la storia dello sport cittadino. A tutta la famiglia va il nostro abbraccio e le più sentite condoglianze. Riposa in pace Mimmo», si legge sui canali social ufficiali.

 

Due colori importanti nella favola del campione che arriva dal paesino con la voglia di spaccare il mondo. Prima della Lazio però, con cui firma andando contro la volontà della Sambenedettese, e dopo che proprio i rossoblù hanno rifiutato per questioni economiche l’offerta della Roma, Mecozzi esordisce e segna l’11 gennaio del 1953 con la maglia della Robur. Poi la parentesi a San Benedetto, nelle giovanili dove si spalanca le porte del successo e in prima squadra negli anni della Serie B. Trampolino di lancio verso la Capitale.

 

Resta una sola stagione in biancoceleste, nel 1961, con nessun gol, ma un’espulsione, tra l’altro l’unica in carriera e proprio nella sfida contro la Sambenedettese. Quanta rabbia per la mancata promozione in Serie A, c’era anche lui in quello storica sfida al Napoli nella quale il gol vittoria che ha bucato la rete non fu convalidato dall’arbitro, convinto che la palla fosse uscita. Da lì la promessa della società di puntare su di lui, prima della beffa: lo scambio con Vito Florio del Catanzaro, dove gioca per tre anni prima di tornare a San Benedetto del Tronto.

 

E ancora Tolentino, un ultimo giro di giostra alla Robur, per poi chiudere da giocatore con il Matelica. Prima dell’addio al calcio si dedica all’esperienza da allenatore di Truentina Castel di Lama, Acquasanta Terme, Tolentino (dov’è anche vice di Paolo Beni), e infine Nereto.

 

Non ha realizzato il sogno di giocare in Serie A, eppure quella di Mecozzi è la storia di uno che ce l’ha fatta. I funerali si svolgeranno alle 10 di venerdì 8 novembre presso la chiesa di San Pio V a Grottammare.


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