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La Provincia al tavolo sulla Beko Europe: «Assicurare livelli occupazionali e prospettive per lo stabilimento di Comunanza»

LAVORO - Il vicepresidente Rocchi: «L'azienda ha illustrato una serie di numeri sulla situazione del mercato degli elettrodomestici e alcuni dati, ma non un piano industriale come ci si aspettava e sarebbe stato auspicabile». Critica Anna Casini del Pd, solidarietà dalla Filcams Cgil
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Il vicepresidente della Provincia Alessandro Rocchi ha partecipato al tavolo di confronto sulla Beko Europe (ex Whirlpool) convocato ieri (giovedì 7 novembre) a Roma dal Ministero delle Imprese del Made in Italy. Erano presenti il ministro Urso, il sottosegretario Bergamotto, dirigenti della Beko, rappresentanti delle organizzazioni sindacali, delle Regioni, Province e Comuni interessati. Per le Marche, oltre alla Provincia, hanno preso parte al summit gli assessori regionali Aguzzi e Antonini, il sindaco di Comunanza Domenico Sacconi e quello di Fabriano Daniela Ghergo e l’onorevole Augusto Curti.

 

«L’azienda ha illustrato una serie di numeri sulla situazione del mercato degli elettrodomestici e alcuni dati economici relativi alla Beko, ma non ha presentato un vero e proprio piano industriale come ci si aspettava e sarebbe stato auspicabile – evidenzia Rocchi -. La priorità assoluta per le istituzioni è quella di preservare i livelli occupazionali a tutela dell’economia, dello sviluppo e della coesione sociale dei territori interessati».

 

«Lo stabilimento di Comunanza costituisce un asset fondamentale per il comparto produttivo piceno ed in questa prospettiva abbiamo chiesto all’azienda di fornire ulteriori informazioni su come intenda procedere con il piano industriale salvaguardando i lavoratori e assicurando investimenti e risorse – prosegue Rocchi -. Come enti locali riteniamo necessario che il Governo si impegni, anche attraverso l’utilizzo dello strumento del “Golden Power” ad ottenere risposte chiare dai vertici aziendali sul futuro e le prospettive degli stabilimenti italiani del gruppo».

Anna Casini

 

«La Provincia – conclude Rocchi – continuerà a seguire con attenzione ed impegno l’evolversi della concertazione ed è disponibile a sviluppare sinergie per intraprendere un percorso condiviso con tutti gli attori dello sviluppo locale. Mi auguro che il nuovo tavolo, che sarà riconvocato a breve, costituisca una occasione per portare avanti una visione strategica d’insieme e lungimirante che coniughi esigenze aziendali e occupazionali».

 

Sul tema interviene anche la capogruppo del Pd in Regione, Anna Casini.

 

«Quanto emerso dal tavolo, non è soddisfacente – spiega -. Anzi ci fa preoccupare per il futuro degli stabilimenti marchigiani della multinazionale, in particolare per il polo di Comunanza. Già a settembre c’erano state le avvisaglie di problemi per lo stabilimento di Fabriano. Per questo, insieme ai colleghi del gruppo PD ho provveduto a presentare subito un’interrogazione in Regione per sensibilizzare Acquaroli a farsi parte attiva nella problematica».

 

«L’azienda ha annunciato la rivalutazione della presenza nei settori del lavaggio e della refrigerazione, per evitare altre perdite di cassa – ribadisce -. Ed il lavaggio è proprio il settore produttivo di Comunanza. Non possiamo permetterci” commenta Casini “che nel cratere sismico arrivi l’ennesima mazzata sul lavoro. Non possiamo permettercelo se vogliamo dare un futuro alle aree interne. È importante che tutte le istituzioni si attivino per convocare subito un nuovo tavolo a tutela della tenuta occupazionale della nostra Regione».

 

Solidarietà arriva dalla Filcams Cgil.

 

«Manifestiamo vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori dello stabilimento Beko Italia – Ex Whirpool di Comunanza impegnati in una grande battaglia contro la decisione dell’azienda di una possibile chiusura dello stabilimento – dichiara il sindacato -. Nell’azienda sono occupate, direttamente ed in appalto, tantissime persone residenti nell’area del cratere che già ha subito conseguenze devastanti a causa del sisma oltre a garantire lavoro ad un consistente indotto».

 

«Riteniamo inaccettabile questa ennesima e scellerata dismissione industriale che dimostra ancora una volta che per queste aziende l’unico valore è il profitto in spregio alle ricadute sociali che tali decisioni comportano e auspichiamo che il lavoro e l’impegno di tutti possa portare ad una risoluzione positiva della vertenza – concludono -. La vostra lotta è la nostra lotta».

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