di Pier Paolo Flammini
Come Fossombrone, Avezzano, anche a Chieti, nell’impegno sulla carta più probante, la Samb 2.0, ovvero quella del 4-2-3-1 nato a partire dalla sfida contro L’Aquila, non ottiene quanto meritato per l’enorme superiorità mostrata in alcuni momenti della partita, soprattutto nel primo tempo ma non solo. E come a Fossombrone (un po’ meno) e con Avezzano e Chieti, il dito della tifoseria è puntato verso la direzione arbitrale. Stavolta, come contro i neroverdi abruzzesi, due gli episodi contestati per falli da rigore che a rivederli sembrano talmente evidenti che non si capisce come non possano essere stati sanzionati.
Samb ancora in crescita e che, per la terza volta in undici gare, non va in gol. Ma se la prima fu all’esordio, in una gara studiata e giocata per non perdere (a Monticelli contro l’Atletico Ascoli), con Avezzano e Chieti le cose sono andate in maniera ben diversa. La quantità di azioni pericolose create dai rossoblù, in ogni gara, è spropositata a confronto con la classifica che li vede appaiati al Fossombrone e a pochi punti di distanza dalle inseguitrici, con L’Aquila che sta faticando però. A confronto, anche la Samb di un anno fa, quella che fino alla fine di novembre giocava in maniera dominante, è poca cosa, perché traduceva in un numero di occasioni create di gran lunga inferiore, e colmate, nel girone di andata, dalla prodigiosa verve realizzativa di Simone Tomassini.
Resta però la domanda: perché non si è vinto a fronte di una superiorità manifesta. Se ci si fa caso, sia con l’Avezzano che con il Chieti l’attaccante Lonardo ha disputato le sue due gare più sotto tono, più giustificato in casa contro i marsicani in quanto infrasettimanale. E in tutte e due le partite è stato sostituito: non è solo una casualità, probabilmente, senza mettere troppa pressione al ragazzo che è in fase di rapida maturazione. Lo abbiamo ripetuto molte volte: Lonardo non ha una alternativa di pari età (classe 2005) in panchina, per cui, quando è necessario sostituirlo, l’unico cambio è quello di un centrocampista, Touré. Un cambio scontato vista la panchina ma contro-logico quando la Samb è in cerca della vittoria (o del pareggio, come nell’incredibile gara contro l’Avezzano), o comunque non vuole snaturare l’assetto di gioco (come a Chieti).
Un under d’attacco che possa sostituire Lonardo diventa dunque importante (anche per evitare quanto accaduto un anno fa a Cardoni, giovane costretto a giocare tutti i 90 minuti per assenza di alternative, con evidenti cali di rendimento rimediabili con una sostituzione). In attacco però trovare l’under già all’altezza del compito non è semplice neanche in D, una figura che ci era parsa già pronta e che nelle ultime giornate sta ulteriormente salendo di livello è il 2006 dell’Avezzano Ferrari, che darebbe equilibrio alla panchina anche in riferimento al portiere Orsini, ormai diventato un punto fermo della squadra e un altro patrimonio da valorizzare. Altrimenti il rischio è quello di ridurre i cambi offensivi proprio nei momenti più decisivi dell’incontro.
A tal proposito si segnalano i primi movimenti di calciomercato, in attesa della finestra invernale che si apre il primo dicembre (primo mese per i trasferimenti dei dilettanti, da gennaio per l’arrivo dei professionisti). La scorsa settimana ha risolto il contratto con la Samb il difensore Riccardo Cantarini, classe 2003. Per lui pochissimo spazio, persino in panchina, stretto tra la regola degli under e la coppia inamovibile Pezzola-Gennari. Dopo aver ben disputato la partita di Coppa Italia contro la Vigor Senigallia, Cantarini ha deciso di cambiare aria.
Contemporaneamente la Samb si sta muovendo per un ritorno che è anche una sorpresa visto cosa accaduto la scorsa estate: parliamo di Alessandro Zoboletti, under classe 2005, che in estate aveva firmato un biennale con il Carpi (Serie C). In Romagna Zobo non ha però giocato e allora ecco il suo probabile ritorno, con altra risoluzione del contratto che gli consentirebbe di essere immediatamente disponibile. Si tratta di un giocatore che nonostante la giovane età vanta già due campionati da titolare in Serie D, conditi da gol e assist, e soprattutto venne impiegato già in una nuova veste da mister Mancinelli nel finale della scorsa stagione.
Dopo aver giocato da terzino praticamente tutto il campionato, senza ottenere mai un cambio – stesso discorso fatto per Cardoni – Mancinelli, attuale vice di Palladini, negli ultimi incontri lo spostò nel ruolo di difensore centrale, dando spazio a Chiatante sulla destra e con una difesa quasi tutta under (quattro su cinque elementi). Soluzione che consente a Zoboletti la stessa duttilità attuale di Zini, e che va a ricostituire il gruppo di quattro difensori centrali a disposizione di Palladini, oltre che a costituire una “coppia” di under con Chiatante (2004 Chiatante, 2005 Zoboletti). Oltre a consentire, come soluzione d’avanguardia, quella di portare la difesa a tre, ipotesi suggestiva che Palladini ha comunque ipotizzato e che potrebbe tornare utile in alcuni frangenti di gara (ricordiamo che fu lo stesso Mancinelli a lanciare, per la prima volta, Lonardo titolare…).
Un movimento di mercato interessante e un ritorno a San Benedetto di un ragazzo sambenedettese nel cuore, serio, e la cui giovane età e adattabilità difensiva rappresenta una opportunità aggiuntiva.
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