di Federico Ameli
Come tutte le novità che si affacciano sotto le cento torri, anche le nuove corsie ciclabili realizzate a Porta Maggiore hanno attirato la curiosità e le opinioni migliaia di residenti e visitatori che, nel giro di pochi giorni, hanno visto il quartiere tingersi di rosso, nel segno delle due ruote.
Nell’ambito del nuovo Biciplan, l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco Fioravanti ha scelto di dare maggiore spazio alla mobilità sostenibile incentivando l’utilizzo della bicicletta, un obiettivo da raggiungere anche attraverso i nuovi spazi pensati per favorire la percorrenza in sicurezza dei ciclisti, segnalando agli automobilisti la necessità di procedere con prudenza.
Uno scopo indubbiamente nobile, che ha raccolto diversi consensi tra gli amanti delle due ruote e che, al tempo stesso, ha suscitato la perplessità di numerosi ascolani che, forse meno avvezzi alle pedalate, hanno accolto le nuove corsie con un po’ di scetticismo.
A preoccupare, in particolare, è la potenziale pericolosità di alcuni tratti non sufficientemente ampi, come quello in corrispondenza di viale Costantino Rozzi, dove gli spazi a disposizione dei ciclisti, pur risultando esigui, sono stati individuati a pochi centimetri di distanza dalle auto in corsa, con tutti i rischi del caso.
Che la pioggia non sia l’ideale per una bella pedalata è risaputo, ma è proprio il maltempo di ieri, giovedì 14 novembre, ad aver alimentato i dubbi dei più, dato che tra via Marini e viale Rozzi le nuove corsie realizzate in questi giorni insistono in più di un’occasione su tombini o tratti in cui l’acqua tende a stagnare, anche per via di un asfalto in condizioni rivedibili per chi ama spostarsi in bici.
Se consideriamo anche che le nuove case avanzate dell’incrocio tra via Marini e viale Indipendenza, sorte ormai due settimane fa, faticano ad essere comprese, con automobilisti che sistematicamente attendono il semaforo verde comodamente sugli spazi rossi riservati alle bici, diventa piuttosto evidente come la nuova zona 30 necessiti di un rodaggio più lungo per essere apprezzata da chi vive e frequenta Ascoli.
A partire dall’area dello stadio, le novità coinvolgono il quartiere fino ad arrivare a via III ottobre, teatro di un nuovo percorso ciclabile realizzato nelle ultime ore tra i marciapiedi e gli stalli riservati alle auto in sosta. A farne le spese, dal punto di vista di chi vive e parcheggia in zona, è la carreggiata, in parte ridotta a causa dell’arretramento delle strisce bianche, che richiederà qualche premura in più in fase di manovra.
«Tutto è migliorabile, l’importante è procedere con passi sicuri nella stessa direzione» affermava Enrico Calcinaro, presidente della sezione ascolana di Amici della Bicicletta, in un’intervista di due giorni fa. Indubbiamente serviranno maggiori accortezze da parte del Comune per far comprendere e applicare i nuovi provvedimenti, ma anche sul piano del senso civico si può decisamente fare di meglio.
Passeggiando tra viale Marconi e via III ottobre, infatti, ci si rende subito conto di come un buon numero di auto in sosta, abituate ancora alla vecchia maniera, ostacolino il nuovo percorso ciclabile, vanificando di fatto gli sforzi profusi per riservare una corsia preferenziale alle bici.
C’è chi, in pieno giorno, parcheggia con le quattro frecce esattamente sopra la nuova ciclabile – per poi fare prontamente ritorno, ma non può essere un’attenuante – e chi, inavvertitamente, deve aver lasciato l’auto in sosta da un po’ troppo tempo, dato che in corrispondenza di un parcheggio non è stato ancora possibile realizzare la nuova segnaletica orizzontale.
Di lavoro, insomma, ce n’è ancora molto prima che Ascoli diventi a misura di turista. L’Arengo avrà il suo bel daffare, così come gli ascolani nell’adeguarsi alla novità. La buona notizia, in questo senso, è che il margine di miglioramento è molto ampio.
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