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Ponte sull’Ancaranese, a Castel di Lama diventa un caso politico: l’interrogazione del consigliere di minoranza Oddi

VIABILITA' - Il rappresentante del gruppo "20.23 - Democraticamente insieme"  verrà discussa durante il consiglio comunale, che è stato indetto per il 20 novembre prossimo 
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Il consigliere comunale Tiziano Oddi

 

di Maria Grazia Lappa

 

Il ponte chiuso sull’Ancaranese diventa un caso politico. Sul tavolo del comune di Castel di Lama c’è l’interrogazione del consigliere comunale indipendente ed unico rappresentante del gruppo “20.23 – Democraticamente insieme” Tiziano Oddi, che verrà discussa durante il consiglio comunale, che è stato indetto per il 20 novembre prossimo.

 

Per l’occasione l’Amministrazione lancia un invito ai cittadini affinché avanzino delle azioni propositive da intraprendere nei confronti di tutti gli Enti coinvolti direttamente ed indirettamente nella gestione della viabilità del territorio connessi alla chiusura del ponte sulla provinciale Ancaranese.

 

C’è aria di guerra a Castel di Lama per la chiusura del ponte, anche se la relazione del professore universitario di Teramo, che ha stabilito la pericolosità del ponte in mattoni sembra aver posto una pietra tombale sulla questione.

 

Il ponte non sarà più percorribile e nessuno si prenderà la responsabilità di far passarci qualcuno sopra. Adesso sembra si possa solo discutere della tempistica dei lavori per il semaforo, che stabilirà il senso unico alternato. La lunga interrogazione del consigliere Oddi pone accenti e domande. Oddi vuole capire «quale è stato il contributo dei rappresentanti politici eletti sul territorio in merito alla questione e quali sono le azioni che il sindaco di Castel di Lama Mauro Bochicchio».

 

Il consigliere nella sua domanda sottolinea che «ogni iniziativa finalizzata ad affrontare o risolvere una problematica che interessa il territorio lamense debba essere affrontata nelle sedi istituzionali: ossia il consiglio comunale».

 

Il sindaco Bochicchio, sui sociale, ha annunciato che sul ponte sono al lavoro dei tecnici: «La mia attività sul ponte non si ferma alla sola protesta. E’ stato fatto un rilievo 3D del ponte in mattoni, che ho chiesto al geometra Gianni Antolini, allo scopo di poter valutare tutte le grandezze geometriche di questo ponte compreso il famoso scalzamento di cui tutti parlano, ma che pare nessuno abbia misurato con precisione.
Questo è uno dei diversi approfondimenti, che stiamo svolgendo assieme anche al geologo Clemente Folchi Vici, tutto a titolo gratuito, per fare luce sulla chiusura di questo ponte che ha ancora tante e troppe zone d’ombra».

 

Il consigliere Oddi che chiede «al sindaco Mauro Bochicchio e al Comune di relazionare sulla vicenda, il ponte seppure non è di competenza del Comune lamense, ma della Provincia di Teramo, interessa le dinamiche economiche finanziare del territorio. Chiedo anche dei lavori della class action intrapresa dal sindaco Bochicchio, qual è il nome del legale incaricato e soprattutto se i costi dell’operazione saranno redistribuiti tra i partecipanti o solo a carico dell’amministrazione comunale.

Tra i tanti quesiti della mia interrogazione – continua Oddi – ci sono anche le motivazioni definite dallo stesso sindaco lamense “misteriose”, che avrebbero portato la Provincia di Teramo alla chiusura del ponte in mattoni e all’impostazione del senso unico sul ponte in cemento.

Inoltre chiedo della dicotomia e la divergenza fra quanto rappresentato dal sindaco, su social e organi di stampa in merito ai riscontri tecnici giustificanti la chiusura improvvisa,  e quanto è invece rappresentato dall’ingegnere Ranieri (responsabile della servizio viabilità della Provincia di Teramo) nella conferenza stampa dell’11 ottobre, secondo il quale la struttura del ponte in muratura riscontrerebbe  movimenti anche in assenza di carico e ciò dimostrerebbe che le azioni di chiusura attuate erano inevitabili, senza considerare poi il permanere del rischio idraulico, soprattutto sul pilone numero 5, che è quello maggiormente scalzato».

 

La chiusura del ponte in mattoni sta creando notevoli disagi e un vero e proprio stato di emergenza nella Vallata. Da parte dei cittadini c’è una richiesta: «I tecnici si muovano con estrema urgenza per risolvere il problema, un’apertura che ridia la possibilità di raggiungere il vicino Abruzzo».

 

 


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