di Lino Manni
Nel dubbio coppe, col Gubbio… autorete. Quando non ci sono alternative, per vincere una partita, ci si affida a tutto. Nel gioco delle carte è un classico giocare coppe; in una partita di calcio va bene anche una vittoria grazie ad un autorete. Anzi va benissimo visto che in tanti vivono delle disgrazie altrui.
In una serata fredda anche dal divano con il telecomando in mano a fare zapping, tra una volée di Sinner e un pallonetto di Berrettini, ovvero gli azzurri impegnati nella finale di coppa Davis, è arrivata la tanto attesa e sospirata vittoria per i bianconeri dell’Ascoli.
Un digiuno durato troppo, ben 11 partite. Iniziano bene i bianconeri: c’è un buon giro di palla, la grinta non manca ma di tiri in porta se ne vedono pochi. Come sempre manca il guizzo finale ma il gol arriva lo stesso. Cozzoli dalla sinistra scaglia il pallone in mezzo.
Intervento maldestro di un difensore eugubino (Pirrello) e palla in fondo alla rete. Dalla tv si è visto poco e male. Riprese davvero scadenti. Erano migliori quelle dell’emittente ascolana Rtm quando, dalla collinetta sopra il Del Duca trasmettevano, abusivamente le partite della serie A in diretta. Pirateria. Torno al tennis tra il primo e secondo tempo.
Nella ripresa Corazza tocca un pallone e lo mette dentro. Per l’arbitro, unico e insindacabile giudice in assenza del var, è fuorigioco e annulla il gol. L’Ascoli tuttavia c’è. Mi scaldo con un batti e ribatti in area del Gubbio, con il gol-non gol, poi tutto sembra tornare nella normalità. Brividi di freddo con l’uscita di Livieri ma anche lui aveva il diritto di scaldarsi un pò. Un ora e mezza di sofferenza sta per concludersi. Regge l’autogol.
Il Gubbio cerca di riaccendere la partita: cresce un clima da far west ma l’impeto della compagine ospite produce solo…due cartellini rossi.
Finalmente dopo ben quattro 1-1 di fila l’Ascoli non prende gol e vince la partita. Speriamo che sia l’inizio di una lunga serie. Episodio non certo da “Libro Cuore” al triplice fischio finale. Varone vuole lanciare la maglia ai tifosi della nord che però la rifiutano. Il centrocampista non meritava questo trattamento. Varone, con tutti i suoi limiti, è uno che in campo non si risparmia mai: esce sempre con la maglia sudata.
Anche se zuppa di sudore sono pronto a ricevere la maglia di Varone. Aspetto fiducioso con ansia.
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