di Peppe Ercoli
Un uomo di 43 anni residente nell’hinterland ascolano è stato condannato a un anno e due mesi di carcere per stalking ai danni della sua ex compagna. Si tratta del secondo procedimento penale a suo carico presso il tribunale di Ascoli per lo stesso reato. L’imputato, difeso dagli avvocati Umberto Gramenzi e Silvia Morganti, è accusato di aver adottato una serie di comportamenti persecutori e intimidatori tra marzo e aprile 2020, periodo in cui la donna aveva deciso di porre fine alla relazione.
Secondo quanto emerso in aula, l’uomo avrebbe inviato numerosi messaggi minacciosi alla donna tramite WhatsApp. Tra questi, alcune frasi particolarmente inquietanti come: «Le soluzioni stanno finendo, come la mia pazienza. La prossima volta chiamerò Zerbini (un’agenzia funebre, ndr), ma per te, ti metto con tuo padre»; «non mi far venire ad Ascoli che dopo è peggio» .
L’uomo avrebbe inoltre inviato immagini di corde annotate a mo’ di cappio accompagnate dalla frase minatoria: «Appena ti incontro questa sarà la soluzione» .
La vicenda ha coinvolto anche i figli della coppia. L’imputato avrebbe accusato la donna di diffamarlo davanti ai bambini, intimandole di non dire che non si occupava di loro. Anche il nuovo compagno della vittima sarebbe stato preso di mira: l’uomo si sarebbe presentato più volte sotto l’abitazione della donna, percorrendo ripetutamente la strada intorno alla casa e sostando davanti al portone. In un’occasione avrebbe lasciato una busta contenente giocattoli al cancello dell’ex suocera.
Tali comportamenti hanno generato un forte stato di ansia e paura nella donna, che, esausta, ha deciso di sporgere denuncia. In tribunale, la vittima ha confermato le accuse davanti al giudice Angela Miccoli, supportata anche dalle testimonianze di alcune amiche che hanno assistito a episodi legati alle minacce. La sentenza ha riconosciuto la gravità delle azioni dell’imputato, che ora dovrà scontare
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