Come preannunciato, il presidente della Provincia Sergio Loggi ha convocato un Consiglio provinciale aperto e, in seduta straordinaria, sulla vertenza Beko di Comunanza che si svolgerà giovedì 5 dicembre, alle ore 15.30, nella Sala consiliare di Palazzo San Filippo.
Con questa iniziativa istituzionale, l’Amministrazione provinciale intende promuovere un ulteriore sede di confronto con tutte le forze politiche, sociali, economiche del territorio su una vicenda che crea forte allarme e preoccupazione nell’intera comunità locale.
All’assise sono stati invitati rappresentanti delle istituzioni e delle forze politiche, sociali ed imprenditoriali per dare un segnale di condivisione, di attenzione e vicinanza nei confronti dei dipendenti della Beko e dell’indotto costituito da numerose realtà aziendali e attività economiche.
La richiesta di partecipazione è stata indirizzata ai parlamentari del territorio, al presidente della Regione Marche Acquaroli, agli assessori regionali Aguzzi e Antonini, ai consiglieri regionali Anna Casini, Andrea Assenti e Monica Acciarri. All’assise sono stati, inoltre, convocati i sindaci del Piceno, i presidenti delle province contermini di Fermo e Macerata, il presidente dell’Upi Marche, il presidente della Camera di Commercio, i vertici di Confindustria Ascoli, il presidente del Bim Tronto e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle parti sociali.
«L’obiettivo del Consiglio aperto è, innanzitutto, quello di unirsi alla mobilitazione istituzionale in atto rinnovando la preoccupazione e la netta contrarietà ad una decisione che comporterebbe un impatto socio-economico insostenibile per la zona montana e l’intero territorio Piceno – spiega il presidente Loggi – nel contempo, l’intento è anche quello di favorire soluzioni e percorsi affinché possano essere attivati, con tempestività ed urgenza, strumenti volti a scongiurare la chiusura dello stabilimento di Comunanza e degli altri siti produttivi della Beko presenti nel Paese.
Ritengo che le aziende che investono sui territori – conclude Loggi – debbano mostrare senso di responsabilità ed elaborare strategie di sviluppo attraverso piani industriali credibili e certi che contemperino esigenze di rendimento d’impresa con gli impegni assunti in sede di pianificazione ed investimento».
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