di Pier Paolo Flammini
Fede, bellezza, storia, buon gusto e buon cibo: c’era un po’ tutto all’appuntamento di venerdì 29 novembre al Palazzo Comunale per il talk show in cui si sono incontrate diverse sensibilità ed esperienze nel corso della tappa monteprandonese del “Grand Tour delle Marche“.
Nell’ambito della settimana di festeggiamenti per ricordare il Santo Patrono San Giacomo della Marca, nato a Monteprandone il 1° settembre 1393 e morto a Napoli il 28 novembre 1476, l’incontro è stato anche un modo per riscoprire un angolo del Palazzo Comunale adibito anticamente a teatro: la riapertura, avvenuta ufficialmente domenica 24 novembre dopo la chiusura a seguito del terremoto del 2016, rappresenta un passo molto importante per la città e in particolare per il borgo storico.
L’incontro dal titolo “Cucina dello spirito, cammino, trasformazione, esperienza e cura dell’ambiente”, è stato un talk show con degustazione della proposta della “Cucina dello Spirito“, iniziativa che da ormai vent’anni viene portata avanti dal Ristorante San Giacomo. La chef Ermetina Mira ha avuto modo di far assaggiare porzioni di caponata, una torta rustica alle erbe e il frustingo, il dolce natalizio tipico marchigiano: tutte squisitezze apprezzate dai presenti e ricette risalenti ai tempi di San Giacomo e alla cucina monastica, quindi precedente alla scoperta dell’America con le innovazioni portate, ad esempio, da pomodori, patate e mais.
Presentata dal giornalista Sky David Romano, alla presenza del sindaco Sergio Loggi, dell’assessore al Turismo Roberta Iozzi, del direttore di Tipicità e Gran Tour delle Marche Angelo Serri, la serata ha raccolto anche la testimonianza di padre Lorenzo Turchi del Santuario di San Giacomo e le esperienze di Claudio Pupi, “fotografo in cammino” che consiglia le passeggiate marchigiane a partire dal percorso di San Giacomo da Ascoli ad Assisi.
«Questo è il primo evento ufficiale all’interno del Palazzo Comunale – ha dichiarato il sindaco Sergio Loggi – Tornare in questo splendido locale e parlare di Monteprandone e della Cucina dello Spirito per noi è un onore ma penso lo sia anche per tutta la comunità».
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