Nel panorama del calcio ascolano, dalla serie B alla Seconda categoria, sorridono soltanto gli Orsini, storica formazione cittadina, al comando del girone H. Ne parliamo con il direttore sportivo Giorgio Bachetti, tra gli artefici del magic moment degli ascolani.
Bachetti un grande avvio di stagione per la Sua squadra, 6 vittorie consecutive e primo posto insieme al Pagliare.
«Inutile negarlo, davvero un grande avvio. Ci aspettavamo di posizionarci nelle zone di vertice vista la rosa allestita in estate, però forse non ci aspettavamo 7 vittorie su 9 partite ed il primo posto in questa fase, visto anche il livello molto alto rispetto agli altri anni e la presenza di squadre che hanno davvero speso tanto»
Adesso dove vogliono arrivare gli Orsini?
«Vogliamo fare bene e cercare di restare partita dopo partita lassù, nelle zone alte della classifica. Abbiamo avuto un avvio da inferno con 4 scontri diretti ed adesso stiamo raccogliendo quanto facciamo ogni settimana negli allenamenti. Ovviamente non sarà facile perché ci sono squadre molto attrezzate e perché magari all’inizio puoi passare in sordina, ma quando poi le avversarie affrontano una squadra prima in classifica danno il 200% per cercare di fare il risultato».
Neopromossi ma ambiziosi?
«Appena raggiunta la promozione tanto attesa ad aprile io ed il presidente Celani ci siamo messi a sedere. Lui è una persona ambiziosa e ragionevole ed io penso che nella vita bisogna puntare al massimo obiettivo se si hanno i mezzi e le capacità e ci siamo capiti subito. Lo scorso anno ci eravamo promessi di riportare in seconda la squadra anche per poter onorare nel migliore dei modi la scomparsa del grande Osvaldo Orsini e ci siamo riusciti. Però sapevamo che quello era un obiettivo minimo e doveva essere un punto di partenza, perché parliamo della società dilettantistica più prestigiosa del Piceno ed era impensabile continuare a vederla in terza categoria e sappiamo che la prima categoria deve essere la minima giusta dimensione per questa gloriosa società».
Una bella sfida?
«Bella e difficile. Ovviamente vogliamo fare tutto con criterio e con logica e soprattutto senza voler fare il passo più lungo della gamba, senza fretta e con un budget ragionevole. Non avrebbe senso fare follie e poi ritrovarsi a fare 10 punti l’anno dopo. In quest’ottica abbiamo investito nelle infrastrutture come la sistemazione del campo di Castel Trosino ed abbiamo costruito una squadra di valore cercando dove possibile di prendere giocatori con già esperienza nella categoria e che ci permettessero allo stesso tempo di ringiovanire la rosa. Abbiamo scelto prima di tutto bravi ragazzi, felici di sposare il nostro progetto, sapendo che se non raggiungeremo l’obiettivo quest’anno vista la folta concorrenza, ci si potrà riprovare già il prossimo anno».
Tra l’altro con un allenatore che ha passato una carriera tra i professionisti, che valore aggiunto vi ha dato?
«Mauro Salvagno lo scorso anno ci ha trascinati da giocatore ed in estate abbiamo capito dopo la separazione da mister Galiè, che poteva essere l’uomo giusto per guidare la squadra anche dalla panchina.
Ha carisma, una mentalità vincente vista in pochi e sa insegnare calcio, oltre ad essere prima di tutto una grandissima persona che auguro a tanti di poter conoscere».
Dopo quasi un terzo di campionato la classifica rispecchia i valori?
«Io direi di sì. Il Pagliare è la squadra che mi ha impressionato più di tutte perché completa in tutti i reparti, con un ottimo allenatore ed ha una facilità di vincere le partite impressionante e credo sarà la squadra da battere. Poi ci sono la Mariner ed il Lama United che vedo come le altre 2 favorite per gli investimenti fatti in estate, con delle rose di primissimo livello, e la Piceno United che ormai staziona in queste zone della classifica da 4 anni».
La sorpresa e la delusione?
«Ad oggi non pensavo che il Comunanza potesse partire così bene, oltretutto facendo molto bene fuori casa. Segno tuttavia del valore del suo allenatore Tarli, che finalmente dopo gli ultimi anni ha l’opportunità di lavorare in un ambiente sereno. Di contro non mi aspettavo il Santa Maria in questa posizione di classifica, perché ha giocatori di assoluto valore e giustamente era partito con altri obiettivi. Sono però convinto che risalirà e si assesterà in altre zone della graduatoria.
In generale come giudica il campionato?
«E’ un campionato finalmente con un ottimo livello che nulla ha a che vedere con quello degli ultimi anni. Tutte le squadre sono attrezzate e non ci sono squadre materasso come in passato, per cui si possono davvero perdere punti con tutti».
Qual è il giocatore che l’ha più colpita finora?
«Se devo essere di parte dico Matteo Pignoloni, ma poi si monta la testa, per cui dico Corradetti del Pagliare, che infatti è già in doppia cifra nei gol segnati».
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