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Il premio “Osvaldo Licini by Fainplast” al milanese Luca Bertolo

ASCOLI - Il riconoscimento e la mostra sono stati al centro di un incontro tenuto dagli organizzatori Alessandro Zechini e Andrea Valentini, con l’artista, l’imprenditrice Fainplast Roberta Faraotti, l’assessore Donatella Ferretti e il direttore museale Stefano Papetti
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di Filippo Ferretti

 

Prosegue senza sosta l’opera di diffusione dell’operato di Osvaldo Licini. Si inizia oggi, sabato 14 dicembre, alle ore 18.30, con la mostra dell’artista milanese Luca Bertolo, il quale sino al 4 maggio del 2025 nei locali della galleria contemporanea dedicata proprio al pittore di Monte Vidon Corrado darà vita all’esposizione intitolata “Ma sedendo e mirando. L’intruso”.

 

 

Si tratta di un evento volto a riflettere sul tema del confronto tra osservatore e osservato, un dialogo profondo tra l’arte di Bertolo, Licini e Leopardi. L’artista è il vincitore della quarta edizione del Premio “Osvaldo Licini by Fainplast”, riconoscimento che celebra il contributo contemporaneo alla pittura, intrecciando tradizione e innovazione. Il riconoscimento e la mostra sono stati al centro di un incontro tenuto dagli organizzatori Alessandro Zechini e Andrea Valentini, con l’artista Luca Bertolo, l’imprenditrice Fainplast Roberta Faraotti, l’assessore Donatella Ferretti e il direttore museale Stefano Papetti.

 

«Non conoscevo Ascoli e affrontare questa esperienza è stato molto bello» ha detto Bertolo a proposito dell’incontro con la città e della nascita della mostra, spiegando che l’intruso del titolo nella sua visione non è un elemento esplicito ma un’apparizione sottile, materializzata da un’installazione che racchiude un mirino attraverso cui osservare un angelo dipinto. Gli occhi dell’angelo, realizzati con specchi, ribaltano i ruoli, costringendo il visitatore a vedersi riflesso nell’opera. È uno scambio visivo che sottolinea la reciprocità tra chi guarda e chi è guardato.

 

 

«Questo dispositivo pone il visitatore in una posizione di “intruso” nello spazio creativo dell’artista, un luogo dove osservazione e interpretazione si confondono» ha dichiarato entusiasta Donatella Ferretti dell’imperativo che è alla base di questa concezione artistica firmata da Bertolo. Il direttore museale ha spiegato che l’esposizione di Bertolo, il cui titolo è ispirato al celebre verso de “L’infinito”, permetterà al museo ascolano di farsi conoscere fuori dai confini. Il professor Papetti, partendo dalla considerazione che Bertolo rappresenti l’artista che finora ha capito maggiormente il senso del Premio, con questa sua vicinanza a Licini, ha ammesso quanto effettivamente il legame tra il pittore marchigiano e il poeta di Recanati sia sempre stato forte.

 

 

Al punto che per la prossima estate l’Istituto Nazionale degli Studi Leopardiani ha chiesto opere ad Ascoli per creare una mostra che rappresenti un parallelo tra Leopardi e Licini. «Inoltre, tra qualche mese in occasione dell’esposizione che i musei capitolini intendono dedicare agli angeli, daremo in prestito “L’Angelo ribelle su sfondo rosso”» ha concluso Papetti, ricordando che ogni anno l’Arengo da 25 anni versa 100 mila euro l’anno come vitalizio per acquisire le opere di Licini esposte nella Galleria.


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