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200 cartoline per ricordare Arquata
Storia e memoria di un popolo intero

IL PARROCO della Cattedrale di Ascoli don Angelo Ciancotti ha collezionato, per più di 40 anni, le testimonianze fotografiche del comune distrutto dal terremoto. Un prezioso lavoro di recupero che ora esce in un volume, segnato dal limite temporale del fatidico agosto 2016
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La presentazione del volume dedicato ad Arquata

di Stefania Mistichelli

Duecento cartoline per coprire più di un secolo di storia. Sono quelle collezionate, da più di quarant’anni, dal parroco della Cattedrale don Angelo Ciancotti, mentre la storia è quella di Arquata del Tronto, immortalata nelle immagini che sono state raccolte e pubblicate nel secondo volume della collana Bibliotheca Capitularis. «S’intitola “Arquata del Tronto, ricordi in cartolina postale” -spiega il direttore della collana Andrea Anselmi– e si presenta con un formato particolare. Le cartoline minuziosamente collezionate da don Angelo coprono tutto il ‘900 e, in quanto fonti, rappresentano la memoria storica del territorio montano. Il volume, infatti, è come un album di ricordi dell’intera popolazione arquatana e delle sue frazioni, segnato dal limite temporale che è l’agosto del 2016, data spartiacque tra un prima e un dopo. Il suo valore è dunque evidente: non dimenticare la propria identità e anzi utilizzarla, perché costituisce lo zoccolo duro di una popolazione che abita questi territori da millenni. La pubblicazione del volume è stata possibile grazie al sostegno dei Templari cattolici d’Italia».

Il libro raccoglie le cartoline e le riproduzioni fotografiche di alcune ceramiche, recuperate dopo il sisma. «Ero ancora un bambino quando ho cominciato a collezionare le cartoline -racconta don Angelo- che erano i messaggi whatsapp dei nostri tempi: le aspettavamo con ansia alla fine delle vacanze ed arrivavano sempre in ritardo. Qualcuno, poco dopo il terremoto, mi ha suggerito di raccoglierle e pubblicarle, proprio per il valore storico che hanno assunto, ed io ho voluto aggiungerci le immagini delle ceramiche della F.A.M.A., recuperate intonse tra le macerie. Alcune provengono dalla mia casa, che ha resistito a tutte le scosse, perfino alla neve, ma che alla fine è stata abbattuta per facilitare l’accesso al paese e la messa in sicurezza della strada che va verso Norcia».
Una operazione di recupero che contribuisce a mantenere la memoria di luoghi che il terremoto ha stravolto e che ambiscono a risorgere, seppure in forma diversa, ma tenendo conto delle proprie radici. «Si tratta di un lavoro ammirevole -ha commentato il vicario generale don Emidio Rossi- che anzi andrebbe fatto in tutte le parrocchie. In questi giorni, accompagnando il vescovo durante la visita pastorale, chiedo sempre se c’è la cronistoria. È importante tanto più adesso, per dare umanità a luoghi così feriti>.
“Arquata del Tronto, ricordi in cartolina postale” sarà presentato in due occasioni: sabato 7 luglio alle 18,30 presso il Cinema Piceno e domenica 15 luglio alle 21 nel centro polivalente “Agorà” di Borgo di Arquata. L’ingresso è libero e interverrà anche Andrea Petrucci, che accompagnerà la visione delle immagini con la canzone scritta a quattro mani con il vescovo Giovanni D’Ercole.

 

 

 


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