A poche ore dalla tragedia di Ripaberarda di Castignano, arrivano le prime reazioni.
«Cgil, Cisl e Uil di Ascoli esprimono la propria indignazione per il femminicidio della giovane donna uccisa questa mattina (giovedì 19 dicembre) dal marito a Ripaberarda. Un massacro che non si ferma ai danni delle donne con i figli in casa, si impone un cambio di paradigma.
Servono azioni immediate per cambiare una cultura che fa sì che molti uomini considerino le donne una proprietà di cui disporre – continuano i sindacalisti – sono i dati a dirlo, considerato che nel nostro Paese una donna ogni 3 giorni viene uccisa e, nella maggior parte dei casi, da chi sostiene di amarle.
Servono azioni che prevedano un approccio integrato, a partire dall’educazione alla affettività, al rispetto e alle differenze in tutti i cicli di istruzione. Occorrono finanziamenti adeguati per i centri antiviolenza e più posti nelle case rifugio. Il ruolo del lavoro per contrastare tutte le forme di violenza di genere è fondamentale.
Il lavoro stabile e di qualità è lo strumento essenziale che permette alle donne di autodeterminarsi, è ciò che aiuta anche a liberarsi da relazioni violente.
Nella nostra regione come nel resto del Paese, le donne sono quelle che trovano occupazione precaria, con qualifiche più basse, spesso in part time involontario, e di conseguenza con retribuzioni più basse. Senza lavoro e salari adeguati le donne non saranno mai libere».
Sulla stessa linea l’Ugl Marche, che per prima cosa esprime «profondo cordoglio e la massima vicinanza ai familiari e ai due figli, di soli 8 e 10 anni, coinvolti nella drammatica tragedia avvenuta a Ripaberarda
Questo episodio – continua il sindacato – che lascia una comunità intera sconvolta e attonita, sottolinea ancora una volta l’urgenza di intensificare le azioni di prevenzione contro ogni forma di violenza domestica e di rafforzare il supporto alle vittime e ai loro familiari. È inaccettabile che simili atti continuino a verificarsi, spesso con conseguenze devastanti per i più piccoli, testimoni innocenti di orrori che segneranno profondamente le loro vite.
L’Ugl Marche richiama l’attenzione delle istituzioni e della società civile sull’importanza di promuovere una cultura del rispetto e della prevenzione, puntando su programmi educativi, assistenza psicologica e strumenti legislativi più efficaci per contrastare la violenza di genere.
In questo momento di grande dolore, l’Ugl Marche si unisce al lutto della comunità locale e si rende disponibile a collaborare con le istituzioni e le organizzazioni del territorio per fornire il massimo supporto alle vittime e sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica su un problema che riguarda tutti».
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