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Costo del lavoro, Totò (Confartigianato): «Bene la decontribuzione ma c’è ancora disparità con le regioni del sud»

AZIENDE - Il vicepresidente territoriale della Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo: «È chiaro, quindi, che l’area di compensazione contributiva è un primo passo, al quale devono seguire altri interventi per ridurre il gap. È importante quindi continuare a tenere alta l’attenzione e a dare supporto alla sinergia che si è creata tra le associazioni di categoria, il Governo, la Regione Marche»
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«Bene la decontribuzione del costo del lavoro ma c’è ancora disparità con le regioni del sud». E’ quanto sostiene il vicepresidente territoriale Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, Lorenzo Totò. 

Confartigianato Imprese non può che «caldeggiare l’introduzione all’ordine del giorno della proposta di un taglio della parte contributiva del lavoratore a carico dell’imprenditore, un’istituzione che da tempo portiamo avanti in sinergia con altre associazioni di categoria e, nell’augurarci che tale misura diventi presto realtà, confidiamo che questa sia introdotta sull’attuale base occupazionale e non solamente a partire da nuove assunzioni. Altrimenti la sua efficacia per la competitività delle imprese sarebbe profondamente ridotta». 

«L’area di compensazione contributiva mitiga però solo parzialmente – rimarca Totò – una disparità che si è venuta a creare al confine delle Marche sud, dove ci sono otto regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna) che fanno parte della Zona economica speciale unica, in cui sono previste particolari condizioni relative agli investimenti e alle attività di sviluppo di impresa. Qui, oltre all’esenzione totale del versamento dei contributi per contratti a tempo indeterminato e altri bonus, è in vigore anche per il 2025 un credito di imposta in favore degli investimenti effettuati. Oltre alle varie agevolazioni legate al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr). Nulla togliere all’utilità della Zes unica – le regioni del sud necessitano di una crescita strutturata nell’interesse di tutto il Sistema Italia -, ma di fatto si è venuta a creare una competizione impari tra territori confinanti, con un sud in crescita rispetto ad un centro fatto di “regioni in transizione” ma non a regime speciale, che vedono affievolire il proprio appeal. Le Marche hanno perso già a nord Comuni e attività dell’Alta Valmarecchia a vantaggio del Riminese e oggi vedono imprese delle Marche sud spostarsi di pochi chilometri oltre al Tronto, attratte dai vantaggi della Zes unica. È chiaro, quindi, che l’area di compensazione contributiva è un primo passo, al quale devono seguire altri interventi per ridurre il gap. È importante quindi continuare a tenere alta l’attenzione e a dare supporto alla sinergia che si è creata tra le associazioni di categoria, il Governo, la Regione Marche. Sotto questo aspetto possiamo confidare anche nella capacità di incidere del Sottosegretario al Mef, l’on. Lucia Albano, dell’on. Francesco Battistoni e di tutti i parlamentari marchigiani interessati al tema: siamo certi che un loro coinvolgimento potrà essere prezioso per gettate le basi per uno sviluppo strategico del tessuto produttivo marchigiano». 

 


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