di Giuseppe Di Marco
Anche quest’anno l’Istituto “Guastaferro” non potrà attivare i corsi di “Meccanica Meccatronica Energia (articolazione Energia)” e di “Elettronica ed Elettrotecnica (articolazione Automazione)”. La Regione Marche infatti ha dato parere negativo per il secondo anno consecutivo. Una decisione che torna a destare vivissime polemiche.
«Oramai non ci meravigliamo più – dichiara la dirigente Marina Marziale – Eppure il territorio ha questa necessità, anche perché le scelte delle famiglie sono orientate dalle scuole vicine. Quindi sarebbe stato un passo importante per la città di San Benedetto avere quest’ulteriore opzione rispetto ai licei e agli istituti tecnici. Il bacino di utenza a San Benedetto c’è ed è differente rispetto a quello di Ascoli, dove si teme che possano diminuire gli iscritti: secondo me, con la creazione del nuovo corso di ‘Meccatronica’ non ci sarebbe alcuna frammentazione.
Continua la preside del “Guastaferro”: «La Provincia aveva approvato questa proposta e so che in Consiglio comunale era stata votata all’unanimità una mozione promossa dalla consigliera Luciana Barlocci, però poi non so quali altre mosse siano state eventualmente fatte. Io ribadisco ogni anno questa necessità alle Amministrazioni, ma ancora non riusciamo a fare quel salto di qualità che il nostro territorio merita».
Sulla medesima posizione anche il vertice di Palazzo San Filippo. «Si tratta dell’ennesima sconfitta per il nostro territorio – aggiunge Sergio Loggi – Sono due anni che la Provincia di Ascoli, sulle proprie linee programmatiche, dà indicazioni affinché venga implementato l’indirizzo di “Meccatronica” al “Guastaferro”. Un corso per il quale il Piceno ha una vocazione praticamente naturale, anche perché nella zona industriale ci sono tante aziende che lavorano in questo settore e tante di loro chiedono proprio di avere un sopporto in tal senso. Non capiamo perché, per la seconda volta, questo corso sia stato disapprovato, senza una reale giustificazione».
In Consiglio provinciale, l’istanza dell’istituto sambenedettese era stata approvata. «Si parla tanto di creare un collegamento fra scuola e lavoro per dare risposte al territorio – conclude il presidente della Provincia – ma poi, nel concreto cosa si fa per la crescita occupazionale del Piceno? Le aziende devono andare fuori provincia per trovare questo genere di competenze, quindi perché non allargare il raggio d’azione della costa? Includeremmo un bacino che va da Porto San Giorgio a parte della vallata del Tronto. A questo punto c’è da chiedersi se a monte di questa decisione non ci sia, piuttosto, una precisa volontà politica».
La Regione dice ancora no al “Guastaferro”: niente Meccatronica ed Elettronica a San Benedetto
Casini (Pd): «Rete scolastica, la Regione boccia ancora San Benedetto»
Caso “Guastaferro”, Luciana Barlocci: «Non contiamo più nulla, adesso è evidente»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati