di Pier Paolo Flammini
Come stanno cambiando le abitudini degli italiani nelle uscite conviviali con famiglia e amici, alla luce del nuovo Codice della Strada in vigore dal 14 dicembre 2024? Norme che, per quanto riguarda l’assunzione di alcolici, non hanno modificato i limiti ma hanno però inasprito le sanzioni per chi li dovesse superare. Per i neopatentati da tre anni resta il limite di “zero alcol”, mentre per gli adulti il limite è di 0,5 grammi di alcol per litro. Una volta superata questa soglia, se si è entro gli 0,8 grammi per litro si va incontro a una multa da 573 a 2.170 euro, con sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Sanzioni che aumentano e, se il tasso alcolemico supera 1,5 grammi per litro, fino a una multa che può arrivare a 6 mila euro e una sospensione della patente massima fino a 2 anni.
Abbiamo domandato ad alcuni imprenditori della “Riviera delle Palme” la loro opinione su queste misure e soprattutto in che modo stanno incidendo sui consumi di alcolici. Giuseppe Talamonti, referente Fiepet Confesercenti Ascoli-Fermo (Federazione Italiana Esercizi Pubblici e Turistici) e Tomas Orsolini, che oltre a proprie attività segue sempre con Confesercenti l’organizzazione di eventi e locali.
«Il problema più rilevante deriva dal terrorismo mediatico – afferma Talamonti – La nuova normativa non cambia molto le cose rispetto alla precedente ma i nostri clienti, nel momento in cui siedono a tavola per vivere una serata in serenità, pensano subito al problema della patente e, per paradosso, perdono anche la spensieratezza connaturata all’uscita serale al ristorante o pizzeria».
Stanno dunque scendendo pesantemente i consumi di vino, già fiaccati nell’ultimo anno da una tendenza internazionale, al di là della sera di Capodanno che ha avuto una storia a sé: «Io credo però che questa drastica riduzione dei consumi non durerà troppo nel tempo, occorre che i cittadini capiscano che le cose non sono cambiate, lo vediamo anche dal numero di patenti ritirate che sono sostanzialmente uguali a prima, non c’è stato alcun incremento. Va ovviamente punito chi beve troppo e mette a rischio sé stesso e gli altri ma la comunicazione deve essere diversa perché anche chi beve un bicchiere per piacere durante una cena ha paura di incappare in sanzioni».
«Parlando coi clienti riusciamo a capire in che modo ragionano – afferma Tomas Orsolini – Stiamo attraversando forse l’inverno peggiore da sempre sul fronte dei consumi, e questa grande paura innescata da una errata comunicazione ha aggravato la situazione. Come diceva Vasco Rossi a Salvini, era meglio fermare prima tutto perché qui non si va a colpire giustamente chi consuma troppo vino ma si terrorizza l’adulto che evita un bicchiere di vino o di birra per paura che perde il lavoro a causa del ritiro della patente».
Orsolini ampia poi il discorso al tema della “logistica” connessa al divertimento: «Se andiamo all’estero non abbiamo problemi ad avere un taxi dall’albergo al pub e da qui al club e poi di nuovo all’albergo. Queste norme, con la loro comunicazione, andavano accompagnate anche con l’idea di una agevolazione degli spostamenti su mezzi diversi dal proprio, come taxi o attraverso Uber, invece ci troviamo nelle zone di provincia come la nostra a scontare una penuria di servizi di spostamento. Pizzerie, distillerie e locali che lavorano anche con l’alcol stanno soffrendo tantissimo».
Così Orsolini avanza una idea: «Ho proposto già negli anni passati di organizzare servizi di spostamento tramite Tuk Tuk sul genere di quelli tailandesi (piccoli mezzi che trasportano 5-6 persone, ndr), elettrici e con i comfort interni. Forse è arrivato il momento di prendere in considerazione queste ipotesi, anche alla luce della contrazione dei monopattini dopo l’introduzione dell’obbligo di casco e targa, perché le città che si distingueranno anche su questo servizio avranno un vantaggio attrattivo rispetto a quelle che resteranno ferme».
E infine: «Le cose cambieranno? Occorrerà lavorare sulla comunicazione e noi esercenti pagheremo lo scotto sia di questo costo che della riduzione dei consumi».
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