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Cacaci: «Vogliono smantellare il Sert, sono preoccupato: si demolisce un lavoro di 30 anni»

SAN BENEDETTO - L'ex direttore del Dipartimento di Dipendenze Patologiche di San Benedetto critica le paventate decisioni della direzione dell'Ast: «Vogliono accorpare i due dipartimenti di Ascoli e San Benedetto ma qui lasceranno un piccolo presidio, proprio mentre il tema delle dipendenze da droghe e gioco d'azzardo sta esplodendo»
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L’ospedale Madonna del Soccorso e nel riguardo il dottor Claudio Cacaci

 

di Pier Paolo Flammini

 

Tornano ad agitarsi le acque sulla Sanità picena e sambenedettese in particolare: data cerchiata in rosso, il 23 gennaio, quando l’Ast presenterà proprio all’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto la riorganizzazione aziendale in funzione degli obiettivi da perseguire. E non può mancare la massima attenzione per i Dipartimenti di Dipendenze Patologiche degli ospedali di Ascoli e San Benedetto, a causa del pensionamento dei primari Marco Quercia e Claudio Cacaci, i cui incarichi potrebbero essere assunti dal Direttore di Psichiatria dell’Ast Marco Giri. E proprio su questo incarico inizia la nostra chiacchierata con Claudio Cacaci, che è stato per 30 anni punto di riferimento del Sert all’ospedale di San Benedetto.

 

«La Delibera di Giunta Regionale 747 del 2004, che disciplina i dipartimenti per le dipendenze patologiche spiega chiaramente che il direttore deve essere scelto tra i dirigenti delle Unità Operative Complesse, io non so come siano arrivati al dottor Giri, che è per altro un ottimo professionista ma non rientra nelle figure precisamente descritte dalla norma alla quale bisogna attenersi» spiega Cacaci.

 

«Purtroppo la sensazione netta è che ciò che sta avvenendo preluda a uno smantellamento parziale del servizio tossicodipendenze: io credo che vogliano realizzare una sola unità operativa complessa tra Ascoli e San Benedetto e sicuramente la scelta ricadrà su Ascoli, mentre a San Benedetto rimarrà un presidio. Tutto questo mi sembra incredibile perché i problemi relativi alle dipendenze, dalla cocaina all’eroina alla marijuana al gioco d’azzardo sono in costante incremento e la risposta della sanità pubblica non può essere una riduzione del servizio» continua.

 

«Per carità, in alcune zone dell’Emilia-Romagna hanno fatto la stessa cosa, ma non mi sembra che le cose stiano andando granché bene – afferma l’ex direttore – Sono preoccupato perché in 30 anni ho organizzato il Sert e ora mi sembra di assistere a uno smantellamento di quel che con tanta fatica e lavoro è stato messo in piedi. Mentre ero in servizio ho detto più volte di non procedere a questo accorpamento. Io sono stato nominato Direttore del Dipartimento di Dipendenze Patologiche dalla data della sua istituzione, nel 2014, spero di non assistere alla sua demolizione» conclude Cacaci.

 


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