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Morti alla Rsa di Offida, ecco perché Wick dovrà essere processato di nuovo

La Corte di Cassazione ha reso note le motivazioni dell'annullamento dell'assoluzione del processo d'appello, spiegando che non sono state lese le garanzie a difesa dell'indagato e che prelievi e analisi sono utilizzabili
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di Peppe Ercoli

 

La Corte di Cassazione ha pubblicato le motivazioni dell’annullamento della sentenza assolutoria emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Ancona, ordinando un nuovo processo per Leopoldo Wick, che si terrà presso la Corte d’Assise d’Appello di Perugia.

 

Wick, infermiere di Ascoli Piceno, era stato inizialmente condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Macerata per le morti sospette nella RSA di Offida, ma successivamente assolto in appello. La Corte d’Assise d’Appello di Ancona aveva escluso l’utilizzabilità di molte prove raccolte dalla Procura di Ascoli, tra cui prelievi ematici e analisi tossicologiche, sostenendo che queste fossero state acquisite senza garantire il diritto di difesa dell’imputato.

 

Leopoldo Wick

La Cassazione, però, ha contestato questa interpretazione, sottolineando che i prelievi post mortem sono atti irripetibili e, in quanto tali, non richiedono la preventiva iscrizione dell’indagato nel registro per essere validi. I giudici supremi hanno inoltre evidenziato che la decisione della Corte d’Appello si basava su un errore di diritto e hanno richiesto una completa rivalutazione del materiale probatorio, comprese le prove erroneamente escluse.

 

La Cassazione ha inoltre rimarcato l’importanza di attenersi ai principi giuridici corretti e agli standard motivazionali adeguati nel nuovo processo. Questa decisione riapre il caso, imponendo un riesame delle responsabilità di Wick alla luce degli errori rilevati.


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