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Il “Mazzoni” dice sì all’aborto farmacologico fino alla nona settimana

ASCOLI - Il nosocomio ascolano diventa il primo in Regione ad adeguarsi alle linee guida ministeriali del 2020
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Il “Mazzoni” dice sì all’aborto farmacologico fino alla nona settimana

 

di Filippo Ferretti

 

Nonostante fosse consentito da quattro anni da apposito decreto ministeriale, solo adesso l’ospedale “Mazzoni” di Ascoli ha reso possibile l’aborto farmacologico entro le nove settimane, consentendo comunque ad Ascoli di essere la prima città delle Marche ad adeguarsi alle direttive governative. Il reparto di ginecologia e ostetricia del nosocomio cittadino, infatti, ha iniziato a somministrare i farmaci abortivi fino alla nona settimana di gestazione.

 

Come è noto, con aborto farmacologico si intende l’interruzione della gravidanza effettuata tramite il ricorso a specifici farmaci. Si tratta di un trattamento conosciuto anche come aborto “medico” o “chimico” ed  è considerato il metodo di prima scelta per interrompere la gravidanza entro le prime settimane di gestazione.

 

L’interruzione volontaria della gravidanza, ricorrendo all’aborto farmacologico e non, in Italia è consentita e regolamentata dalla legge 194. Tuttavia, i medici contrari a questo tipo di pratica, appellandosi all’obiezione di coscienza e rifiutando la prescrizione e la somministrazione dei farmaci necessari all’interruzione della gestazione, rendono di fatto spesso questa scelta non praticabile, costringendo così tante donne a migrare verso altre regioni.

 

In seguito ad un tale adeguamento alle norme ministeriali da parte dell’ospedale cittadino, molte associazioni hanno accolto con estrema soddisfazione la notizia, a partire dall’Aied, da sempre realtà paladina della legge 194, che dal 1978 tutela la salute della donna e detta l’utilizzo di tecniche meno invasive e pericolose. Un metodo, tra l’altro, molto meno costoso per il servizio sanitario nazionale, visto che si tratta di una spesa di decine di euro rispetto a quella di un migliaio di euro prevista per l’aborto chirurgico.

 

Tiziana Antonucci

 

«Finalmente nella nostra regione è possibile effettuare l’interruzione volontaria della gravidanza con metodo farmacologico fino a nove settimane, come da decreto ministeriale del 2020» afferma Tiziana Antonucci, presidente Aied Ascoli, augurandosi che dopo la scelta dell’ospedale di Ascoli, dovuta al dottor Giampiero Di Camillo, anche gli altri ospedali marchigiani seguano l’esempio ascolano.


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