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«No al metanodotto sulla Valdaso»

VALDASO - L'associazione di Tutela e Valorizzazione della Valdaso: «Non siamo contrari a questo genere di infrastrutture, ma ribadiamo con forza il nostro no a questo progetto, che servirà esclusivamente al biodigestore ad esclusiva iniziativa privata per immettere il proprio prodotto nella rete. Difendiamo la Valdaso. Difendiamo la nostra terra e la nostra identità»
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Luigino Sciamanna presidente Comitato Tutela Valdaso

Riceviamo e pubblichiamo dall’associazione di Tutela e Valorizzazione della Valdaso.

«Chiunque transiti lungo la Valdaso, sulla sponda destra del fiume Aso, nei territori di Montefiore, Carassai e Petritoli, non può fare a meno di notare il disastro che si sta consumando. Questa situazione è destinata a innescare un classico italiano: lo scaricabarile. La politica tutta, ripetiamo tutta, per anni ha utilizzato la Valdaso come bandiera propagandistica, portandola ad esempio come modello agricolo virtuoso per l’intera regione. Ora, si nasconde dietro l’“opera di pubblica utilità”, imposta dall’alto. Ma allora, per quale scopo sono stati eletti i nostri rappresentanti?
Oggi assistiamo impotenti alla distruzione di ogni progetto legato a questa splendida vallata, volutamente orientata verso una vocazione agricola e non industriale. Il metanodotto in costruzione potrebbe compromettendo intere coltivazioni, impianti di vigneti e frutteti di ultima generazione, realizzati con enormi sacrifici da parte degli agricoltori.

Ci scusiamo con i Comuni che avevamo erroneamente pensato avessero ricevuto compensi dalla ditta appaltatrice del metanodotto. Tuttavia, una spiegazione è doverosa: in sede di conferenza dei servizi presso la Regione Marche, tutte le amministrazioni coinvolte si erano dichiarate contrarie al progetto. La dirigenza regionale, per dimostrare che il metanodotto non era stato progettato per servire l’impianto biodigestore, aveva fatto eliminare il tratto che raggiungeva l’area di Force interessata. Eppure, oggi, con nostra grande sorpresa, tale bretella è riapparsa nel tracciato.

Le organizzazioni sindacali agricole, che dovrebbero essere le prime a difendere gli interessi degli agricoltori e del territorio, tacciono. Agli agricoltori che hanno sottoscritto l’accordo (…) ricordiamo che questo territorio e la nostra dignità devono essere difesi a ogni costo. Infine, sottolineiamo che un metanodotto al servizio delle utenze locali è già presente nel nostro territorio. Non siamo contrari a questo genere di infrastrutture, ma ribadiamo con forza il nostro no a questo progetto, che servirà esclusivamente al biodigestore ad esclusiva iniziativa privata per immettere il proprio prodotto nella rete. Difendiamo la Valdaso. Difendiamo la nostra terra e la nostra identità».


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