La Rua: «Sanremo? Non ne sappiamo
nulla, pensiamo solo ai nuovi brani»

di Luca Capponi

«Costruire le fondamenta di una struttura è la cosa più importante, non sono le occasioni che ti portano da qualche parte, bensì le canzoni; se riesci a creare un “esercito musicale” sarà lui, poi, a combattere per te. Per questo quando mi chiedono di Sanremo rispondo che non me ne importa, ora il mio pensiero è solo per il nuovo disco: il resto, se saremo bravi, verrà di conseguenza». Inutile nasconderlo: sono anni, ormai, che Daniele Incicco e i La Rua inseguono il palco del Festivalone nazionale. Tanto per fare un esempio, prima dell’ultima edizione suscitò scalpore l’eliminazione in extremis durante la trasmissione Sarà Sanremo. Su promessa di Carlo Conti, però, il loro pezzo Tutta la vita questa vita diventò la sigla ufficiale del Dopo Festival 2017. Normale, dunque, che il nome del gruppo ascolano venga accostato anche alla prossima kermesse, in rampa di lancio dal 6 all’11 febbraio 2018, sotto la direzione artistica di Claudio Baglioni.
«Non ne sappiamo nulla. -ripete Incicco- Se il brano trainante del nuovo album sarà una bomba ci proveremo sicuramente ma io mi sto concentrando solo sul disco, voglio assolutamente che sia la cosa migliore che possiamo fare». Anche sul terzo capitolo discografico, dopo l’omonimo “La Rua” (2015) e “Sotto effetto di felicità” (2016), vige massima segretezza. Si sa solo che in cabina di produzione ci sarà il membro acquisito della band, vale a dire Dario Faini, autore per i big della musica nazionale e anima del progetto Dardust. Rodatissima la formazione, composta oltre che dalla voce di Incicco anche da William D’Angelo (chitarre), Davide Fioravanti (pianoforte, fisarmonica, glockenspiel), Nacor Fischetti (batteria), Alessandro Charlie Mariani (chitarre e banjo) e Matteo Grandoni (basso, contrabbasso). «E’ un album figlio di due anni di lavoro, e tutto quello che ne uscirà potrebbe far parte di qualsiasi cosa. -continua- Non mi sento di dire che sia pronto, io in particolare sono un tipo a cui piace cambiare anche all’ultimo minuto. Posso stravolgere le cose qualche giorno prima della consegna ipotetica, quindi è sempre tutto in discussione. Ci lavoriamo da subito dopo l’uscita di “Sotto effetto di felicità”, dato che nella mia concezione di lavoro c’è che appena finisco una cosa trovo subito tutte le criticità e non vedo l’ora di farne una migliore. Sorprese? Ci saranno, sì. L’abbiamo registrato di diversi posti, tra cui anche Ascoli».

Nel frattempo, curiosità, proprio venerdì 10 novembre esce “Duets”, il nuovo disco di Cristina D’Avena in cui la cantante bolognese esegue i suoi cavalli di battaglia in compagnia dei big della musica italiana, tra cui J-Ax, Giusy Ferreri, Loredana Bertè, Noemi, Ermal Meta e, appunto, i La Rua. «Come si fa a dire di no a Cristina? Si tratta di un’artista che in un certo senso ha segnato l’infanzia di tutti, e l’infanzia è un momento importante che va rispettato, puoi rinnegare quello che ascoltavi a 16 anni ma non quello che ascoltavi quando eri bambino. -conclude Incicco- Cantare con lei è stato bellissimo. Inoltre il pezzo, E’ quasi magia Johnny, è una figata. Cristina ci aveva sentito a Sanremo ed era rimasta folgorata dalla nostra energia. Voleva avere il nostro sound nel disco, ma inserire una band in un progetto del genere presenta sempre ovvie difficoltà. Lei però ha lottato con la casa discografica e quando ci ha chiamato ha detto: “Avete due giorni per mandarmi un provino perché vi voglio a tutti i costi”. Ci ha fatto capire che dovevamo fare una cosa a cui fosse impossibile dire di no. Eravamo pieni di impegni ma in due giorni abbiamo fatto la produzione completa, registrato e inviato la canzone. Il bello è che lei ha risposto: “Va bene, è a posto così, vi mando le voci, la mixate voi ed è pronta”».