A Capodacqua, la tradizione del pane benedetto tiene vivo il senso di comunità

Nel cuore del cratere sismico del comune di Arquata del Tronto, a Capodacqua, una delle frazioni più colpite dal terremoto del 2016, domenica scorsa si è svolta una cerimonia che testimonia la resilienza e l’attaccamento alle tradizioni locali.

Nonostante le difficoltà che questi anni hanno portato, gli abitanti di Capodacqua hanno mantenuto viva una consuetudine antica: la benedizione del pane, che avviene tre volte l’anno. L’occasione di domenica, dedicata alla festa di Sant’Antonio Abate, è stata la prima celebrazione del 2025. Le altre due ricorrenze si terranno il 1° maggio per Sant’Atanasio e il 16 luglio per la Madonna del Carmelo. La tradizione prevede che una famiglia del paese prepari le pagnotte, che vengono poi benedette durante la messa e distribuite alla comunità.

Guido Castelli e Berardina Di Cesare

Alla celebrazione, tenutasi nel restaurato tempio della Madonna del Sole, hanno partecipato il commissario alla ricostruzione Guido Castelli, il sindaco di Arquata Michele Franchi e il vescovo Gianpiero Palmieri, che ha officiato la funzione religiosa e impartito la benedizione al pane.

«Questo spirito rappresenta la vera forza della ricostruzione: la volontà di preservare le proprie radici, di mantenere vive tradizioni che sono un simbolo di speranza per una comunità che, pur consapevole delle sfide future, guarda avanti con fiducia» ha dichiarato Castelli.

La giornata si è conclusa con un momento conviviale presso il centro di aggregazione di Capodacqua, confermando ancora una volta come il senso di appartenenza e la condivisione siano elementi fondamentali per la rinascita di questi luoghi.