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Sapori delle Marche Rurali fa il pieno sui territori

TANTI operatori presenti nei sei GAL per le presentazioni della strategia che ha mappato oltre 500 attività. Ora si punta alla promozione nelle principali fiere di settore italiane e internazionali
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L’incontro al Gal Piceno

 

Si sono conclusi gli appuntamenti di presentazione che Sapori delle Marche Rurali ha tenuto nel territorio dei sei GAL marchigiani che sostengono il progetto: da Mondavio a Lunano, passando per Abbadia di Fiastra e Castelbellino, fino a Monte Giberto e Offida sono stati tanti gli operatori e le amministrazioni che hanno partecipato a questi incontri di condivisione della strategia e di presentazione dei prossimi step progettuali mirati alla promozione.

 

La strategia di Sapori delle Marche Rurali nasce dalla consapevolezza dell’esistente, dalle
caratteristiche della destinazione e dai bisogni del viaggiatore. L’utilizzo di tools di business intelligence hanno consentito di approfondire l’analisi di quanto presente on line, dai punti di interesse più conosciuti ed apprezzati, fino a come e cosa si racconta delle aree rurali marchigiane.
Proprio dall’analisi online emerge uno dei dati più confortanti che confermano il senso e l’opportunità del progetto Sapri delle Marche Rurali: i turisti che arrivano nelle Marche sono entusiasti soprattutto della proposta enogastronomica e delle esperienze ad essa collegate.

 

Dagli elementi così emersi ne è derivato il posizionamento strategico che si fonda su tre pilastri, Qualità, Biodiversità e Sapienza, e si traduce nel riconoscimento delle Marche come “la Grande Accademia diffusa della Cucina e del Gusto Italiano”.
Il documento strategico che ne è derivato, il Piano Prodotti, prevede in primis lo sviluppo di percorsi trasversali su tutto l’entroterra delle Marche legati a olio e olive, vino, tartufo e birra, prodotti presenti su tutto il territorio di riferimento, ai quali se ne aggiungeranno in seguito altri legati ai prodotti più specifici presenti nei territori come ad esempio il pane, il miele, ma anche fiori ed erbe spontanee e salumi.

 

Il progetto prevede obiettivi fissati nel tempo:
-breve periodo: condividere una proposta e farne parte, allineare gli standard di qualità tra gli aderenti e prevedere una narrazione delle offerte.
-medio periodo: attivare collaborazione intersettoriali e creare laboratori permanenti di prodotto.
-lungo periodo: migliorare servizi e infrastrutture, migliorare presenza online, trasformare patrimonio immateriale in un attrattore turistico, avere e formare personale qualificato.

 

«Ora dobbiamo lavorare tutti insieme per mettere a terra la strategia e avviare le prime azioni utili ad aggregare l’offerta -commenta la project manager Flavia Fagotto-. Sapori delle Marche Rurali è un progetto complesso e ambizioso che vuole lasciare agli operatori e al territorio una visione strategica a lungo termine ed una metodologia pratica che possano essere utilizzate e sfruttate anche dopo la scadenza naturale del progetto. Qui troviamo criteri e regole comuni utili per andare sul mercato che ci aiutano a essere riconoscibili e credibili e contribuire alla costruzione del nuovo turismo enogastronomico delle Marche».  

 

Innovativo e fondamentale per la connessione tra il territorio e il progetto è l’operato dei tre product manager che, lavorando sia on line che on site, hanno mappato oltre 500 operatori.
Il primo itinerario in corso di attivazione è quello legato all’olio che riprende un trend in grande sviluppo come quello dell’oleoturismo e propone un viaggio che unisce le Marche da nord a sud con produttori, frantoi, aziende agricole. E’ aperto a nuovi ingressi ed è soltanto il primo tra quelli che sono programmati.

 

Ma chi può partecipare al progetto Sapori delle Marche Rurali e diventare quindi protagonista del turismo enogastronomico delle aree interne?

Imprese, aziende, associazioni, tour operator, strutture ricettive, enti parco, unioni montane, associazioni e consorzi di tutela che abbiano la volontà di mettersi in rete e di rispettare alcuni prerequisiti tra cui per esempio alcuni legati all’accessibilità dell’informazione, alla chiarezza nella commercializzazione e nella narrazione con la presentazione della propria offerta in lingua inglese, alla qualità dei servizi proposti ed alla conoscenza della cultura e delle tradizioni locali (molti di questi requisiti sono già richiesti dalla Regione Marche per essere iscritti all’Albo regionale delle aziende oleoturistiche).

 

Tra i vantaggi riconosciuti per gli operatori ci sono sicuramente la valorizzazione dell’identità territoriale, una maggiore visibilità e promozione, la possibilità di partecipare a eventi, fiere e iniziative condivise per intercettare un pubblico più specifico e targettizzato.
Tra i vantaggi per il turista, invece, ci sono la garanzia di qualità, una maggior facilità di accedere a informazioni, offerte e proposte tematiche ed esclusive ma anche l’accesso a una rete integrata di servizi con un impatto più consapevole nel territorio.

 

Il progetto Sapori delle Marche Rurali punta inoltre anche sulla promozione: sono già cerchiate in rosso in calendario le date della BIT di Milano e dell’ITB di Berlino nei prossimi mesi, ma sono in programma anche press tour, produzione di materiale informativo e attività di comunicazione rivolte ai mercati nazionali e internazionali.

Ora gli operatori che hanno partecipato agli incontri verranno ricontattati dai rispettivi GAL ma per avere maggiori informazioni è possibile anche scrivere alla pagina Facebook Sapori delle Marche Rurali.


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