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J’accuse di Canducci e Bottiglieri: «Ascoli ospedale di Primo Livello, San Benedetto nosocomio di base»

I DUE CONSIGLIERI di centrosinistra presenteranno in Commissione Sanità le loro osservazioni in riferimento all'Atto Aziendale dell'Ast augurandosi che il sindaco Spazzafumo le faccia proprie: «Un evidente rafforzamento del capoluogo ma il centrodestra regionale promise due ospedali di Primo Livello equipollenti»
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Aurora Bottiglieri e Paolo Canducci

 

di Pier Paolo Flammini

 

Mentre il direttore Nicoletta Natalini sta incontrando le parti sociali, i lavoratori e i portatori di interesse per illustrare il Piano Aziendale dell’Ast di Ascoli – anche se a breve sarà dirottata a Ferrara – i consiglieri comunali di minoranza Aurora Bottiglieri (Pd-Nos) e Paolo Canducci (Europa Verde) criticano le scelte prese dalla direzione sanitaria provinciale.

 

«Forse siamo stati gli unici qui a leggerci l’Atto Aziendale – ironizzano, facendo riferimenti sia alla maggioranza Spazzafumo che al centrodestra locale e in particolar modo al consigliere regionale Andrea Assenti di FdI.

 

«Le Unità Operative Complesse sono tutte all’ospedale di Ascoli, la maggioranza di tutti i dirigenti scelti è di Ascoli, eppure cosa ci aveva promesso il centrodestra regionale e il presidente Acquaroli? – attacca Canducci – Ricordate? Due ospedali di primo livello equiparati, come quelli di Ascoli e San Benedetto, e invece abbiamo con tutta evidenza, alla prima occasione, che una parte è di primo livello, ovvero il Mazzoni di Ascoli, e l’altra derubricata a ospedale di base, ovvero il Madonna del Soccorso di San Benedetto».

 

«Ci auguriamo che la Commissione Sanità, convocata per domani, mercoledì 29 gennaio, in tutta urgenza grazie al nostro intervento in Consiglio Comunale, possa fare nostre le osservazioni che presenteremo e da indirizzare alla direzione dell’Ast» tuona Canducci.

 

Secondo Aurora Bottiglieri, la vocazione promessa dal centrodestra e ribadito dal direttore Natalini, ovvero quella di un ospedale indirizzato verso la funzione di emergenza-urgenza, «è totalmente dimenticata. Abbiamo delle riduzioni delle responsabilità delle tre Unioni Operative Semplici. Chirurgia è stata portata in area medica, della Medicina d’Urgenza non si dice una parola nonostante i posti letto prima 13, poi 8, e diventati 5. C’è il grande problema del Pronto Soccorso: ci sono stata e nonostante il grande impegno del personale sembrava un ospedale di campo, chissà cosa succederà nel periodo estivo.

 

Nel dettaglio, da un riassunto elaborato dai due consiglieri, dall’ospedale sambenedettese scompaiono le figure di riferimento di tre Unità Operative Dipartimentali Semplici (Uosd): Pediatria, Gastroenterologia, Laboratorio Analisi. Per quanto riguarda Gastroenterologia si tratta esattamente di uno spostamento ad Ascoli che assumerà i posti letto e diventerà Unità Operativa Complessa.

 

Ci sarà un nuovo reparto di Medicina con Unità Operativa Complessa denominato ad “Alta intensità di assistenza internistica”, ma, fanno notare i consiglieri, “non si sa con quale personale e dove verrà ubicato. Nascerà, per accorpamento, il “Dipartimento di orto-neuro-motorio-riabilitativo-trasmurale“, ma in contrasto con la vocazione emergenziale dell’ospedale. Inoltre: per il Dipartimento di Scienze Radiologiche si prevedono 3 primari di cui due di nuova istituzione ad Ascoli (Uoc) e uno a San Benedetto (Unità Operativa Semplice). Ad Ascoli tre Unità Operative Complesse di Radiologia.

 

I due consiglieri, notando uno sbilanciamento territoriale verso il Mazzoni della somma delle Unità Operative Complesse (Uoc) e Unità Operative Semplici Dipartimentali (Uosd), chiedono: «L’istituzione dei primari Uoc di Pediatria e Radiologia; il concorso per il primario Uoc di Ortopedia-Traumatologia; il ripristino dei posti letto della Medicina di Urgenza; la riconferma della Uosd di Gastroenterologia e la previsione del responsabile del Laboratorio Analisi; l’istituzione del dirigente del servizio Dipendenze Patologiche a San Benedetto; a fronte di tutto questo, a causa della carenza di personale e spazi, ci sembra fuori contesto l’istituzione di un terzo reparto di Medicina specialistica».


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