«Continuano ad essere altalenanti le fluttuazioni dell’export marchigiano, con il 2024 appena archiviato che conferma l’andamento di un quinquennio dalle grandi incertezze. Agli ormai noti choc mondiali, i settori produttivi hanno reagito in maniera diversa, con un comparto agroalimentare che continua a tenere e un settore moda che fatica a rialzarsi».
Per questo motivo, Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo resta convinta della necessità di incentivare le azioni di internazionalizzazione e sprona gli imprenditori a fare un ulteriore sforzo per partecipare agli indispensabili eventi fieristici all’orizzonte.
Sul fronte moda, le partite si giocheranno già a fine febbraio, partendo con il 99° Micam e a seguire con Mipel, The White e il sempre importante Obuv Mir Kozhi di Mosca, confidando che per quest’ultimo appuntamento si distenda la tensione geopolitica.
«Sul tema internazionalizzazione è chiaro che la moda continua ad essere il comparto più attenzionato – osserva il segretario generale Giorgio Menichelli – Il 2024 si è infatti chiuso come il terzo “annus horribilis” della storia recente della moda italiana visto che nel trend della produzione si è delineata la terza peggiore performance dal 1990. Il calo di produzione è il risultato della persistenza della grave crisi, con una debole domanda internazionale dettata dalle tensioni geopolitiche. A dicembre 2024 sono così peggiorate le attese sugli ordini delle imprese».
Resta alla finestra, comunque, un grande potenziale produttivo, considerando il fatto che un quarto degli occupati nella moda in Ue proviene da imprese italiane: e le Marche, con i loro 35mila addetti (6,8% del totale degli occupati in regione) sono uno dei territori più dinamici in Europa. «La moda – prosegue Menichelli – rappresenta un perno della cultura e della storia economica dell’Italia. Ora le imprese si trovano di fronte grandi sfide dettate da una complessa trasformazione, che vede innovazione e sostenibilità come grandi direttrici strategiche. Se saremo abili a mantenere intatta la qualità di ciò che realizziamo e a sfruttare i cambiamenti, che stanno interessando fette sempre più spesse di mercato, sono convinto che ci potrà essere una chiara ripresa».
Quanto all’agroalimentare, il 2024 ha registrato vari segni più. «È la conferma – dice il presidente territoriale Enzo Mengoni – che i buyer sono alla ricerca di prodotti di qualità e soprattutto di piccole realtà locali, capaci di far scoprire sapori autentici. Sotto questo aspetto le imprese marchigiane riescono ad incontrare le esigenze del mercato». Questa tendenza è stata confermata anche nel recente Sigep, il 46° salone che si è tenuto nei giorni scorsi a Rimini, e che ha visto le imprese marchigiane grandi protagoniste. All’orizzonte ora ci sono il Vinitaly di Verona ad aprile, expo principe per vini e distillati e TuttoFood, a maggio a Milano.
Attenzione al biologico al Sana di Bologna, in programma a febbraio. Proprio per consolidare la propria presenza nei mercati, Confartigianato ricorda che dal 3 febbraio sarà possibile inviare le domande per partecipare al Bando internazionalizzazione 2025 relativo al primo semestre, finanziato dalla Camera di commercio delle Marche e dalla Regione. Una misura che prevede incentivi per la partecipazione a manifestazioni fieristiche nazionali ed internazionali sia in presenza che in modalità virtuale. Per saperne di più è possibile contattare il responsabile export Paolo Capponi al numero 0733 366285 o via email p.capponi@confartigianatoimprese.org.
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