Un uomo di 66 anni è stato condannato a otto mesi di reclusione per atti persecutori nei confronti della moglie e del figlio, colpevoli, a suo dire, di averlo escluso dal battesimo del nipotino. Il tribunale di Ascoli ha emesso la sentenza nell’ambito di un processo con rito abbreviato, che ha permesso all’imputato di beneficiare di uno sconto di pena pari a un terzo.
La vicenda risale a ottobre 2024, quando l’uomo, già in rapporti tesi con la moglie e il figlio, ha scoperto di non essere stato invitato alla cerimonia di battesimo del neonato. Un’esclusione che ha scatenato una serie di reazioni aggressive: l’uomo ha iniziato a inviare messaggi minacciosi e pieni di insulti, arrivando a prendersela in particolare con la moglie, accusandola di aver orchestrato il tutto.
«Ve la farò pagare con gli interessi, è tua madre l’artefice di tutto e gliela farò pagare», avrebbe scritto al figlio, esprimendo rabbia e rancore per l’accaduto.
L’escalation ha raggiunto il culmine quando l’imputato ha inviato un’immagine del neonato digitalmente modificata, nella quale il piccolo appariva avvolto dalle fiamme. Un gesto scioccante che ha spinto i familiari a denunciarlo.
Il caso è stato discusso davanti al giudice delle udienze preliminari, Angela Miccoli, con l’uomo difeso dall’avvocata Alisia Laudadio, mentre la moglie e il figlio, parti civili nel processo, erano assistiti dall’avvocato Mario Ciafrè. Oltre alla pena detentiva, l’imputato è stato condannato al pagamento di una provvisionale di 500 euro ciascuno alle due vittime, mentre l’entità del risarcimento verrà definita in sede civile.
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