Le Marche si confermano al terzo posto per quanto riguarda i casi di malattie professionali. Lo dice il presidente di Cocopro Inail Ascoli Piceno Guido Bianchini, che riporta i dati dell’istituto per l’assicurazione. La statistica è in aumento in tutto il territorio, compreso il Piceno, dove però il trend è meno negativo rispetto alle altre province.
Nella nostra regione queste passano da 6.771 a 7.725 (+14.1%); il 72,4% di uomini; l’88,8% di lavoratori italiani. Ad Ancona si passa da 1.395 a 1.729 (+23.9%); Ascoli Piceno da 777 a 809 (+4,1%); Fermo da 823 a 919 (+11.7%); Macerata da 2.064 a 2.388 (+15.7%); Pesaro Urbino da 1.712 a 1.880 (+9.8%).
Gli infortuni denunciati all’Inail, nella regione Marche, nel 2024 sono stati 16.676 (- 1.4% rispetto allo scorso anno). Il 65,07% sono di uomini e il 78,6% di lavoratori italiani. Sia il settore industriale e servizi, sia l’agricoltura presentano delle riduzioni mentre quelli per conto dello Stato hanno un incremento del 3,2% (da 2.665 a 2.751).
Tutte le province marchigiane registrano delle diminuzioni nelle denunce d’infortunio presentate ad eccezione di quella di Fermo. Più specificatamente: Ancona da 5.748 a 5.641; Ascoli Piceno da 2.261 a 2.195 (-2.9%); Macerata da 3.569 a 3.528; Pesaro Urbino da 4.062 a 3.953. Fermo da 1.278 a 1.359 (+6.3%). Anche gli infortuni mortali registrano una diminuzione poiché si passa da 28 a 22 (-21.4%) di cui 7 in itinere (+16%); le costruzioni con 3 decessi è il settore maggiormente colpito (+50%). L’81% di lavoratori italiani e il 95,4% di uomini. Ancona con 7 decessi è la provincia più colpita seguita da Pesaro Urbino con 5, Fermo e Macerata con 4 poi e Pesaro Urbino con 3 e Ascoli Piceno con 2 morti come lo scorso anno.
Per Bianchini «il report è a due facce con aspetti positivi circa i dati sugli infortuni e negativi sulle malattie professionali; da evidenziare gli infortuni sia in occasione di lavoro, con mezzi di trasporto che passano da 435 a 440 (+1.1), e in itinere da 1.843 a 1.935 (+5%). Risulta importante un’azione proattiva di tutti i soggetti interessati in questo campo ovvero più prevenzione, In-Formazione e sensibilizzazione l’attenzione deve essere continua e quotidiana».
Come ha fatto notare la prima presidente della Cassazione Cassano: «i morti sul lavoro, sono sempre inaccettabili». Circa le malattie professionali è necessaria un’approfondita riflessione per comprendere i motivi reali di questo fenomeno di crescita delle denunce che si registra ormai da diversi anni.
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