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Università private, il ruolo della Lega e i 200mila euro per le elezioni. Bordate Pd, Acquaroli: «Nessun debito elettorale da pagare»

UNIVERSITA' - La ricostruzione sul caso Link University nelle Marche
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di Giovanni De Franceschi

Il massimo consentito dalla legge, 100mila euro in un solo anno. E’ quanto ha incassato la Lega durante l’ultima campagna elettorale per le elezioni politiche del 2022 dalla società Monte finanziario europeo srl. A cui si aggiungono altri 50mila euro dalla società Orienta campus srl, 50mila dalla Orizzonte docenti srl e 30mila euro dalla eCampus. Un mare di soldi rendicontato, trasparente, legale e pubblicato sul sito della Camera.

 

Che c’entrano dunque questi finanziamenti ottenuti a livello nazionale dal Carroccio con le Marche e la nostra provincia? Che arrivano da università private o da società di imprenditori legati agli atenei telematici. E proprio in questi giorni tiene banco a livello politico il possibile sbarco nella nostra regione della Link University. Sbarco a cui la Regione di centrodestra, guidata da FdI, Lega e Forza Italia, ha da poco dato parere positivo e contro cui si sono schierati i rettori di Macerata, Camerino, Ancona e Urbino, sindacati, addetti ai lavori, Ordine dei medici e forze di opposizione.

 

Tutti sono concordi su un aspetto: l’istituzione di un’università privata (che già dal prossimo anno vorrebbe avviare due corsi di laurea in Medicina e Chirurgia a Ascoli e Fano e uno in Odontoiatria a Macerata) non risolverà il problema della carenza dei medici. Una delle principali motivazioni addotte dai fautori dell’ateneo privato. «Queste università private – ha spiegato il presidente dell’Ordine dei medici Romano Maridebbono garantire anche adeguate attività di formazione e tutoraggio, dunque mi chiedo come possano essere messe in pratica per Medicina ad Ascoli e per Odontoiatria a Macerata senza avere neanche una clinica odontoiatrica. E’ bene comunque ribadire che università del genere costano circa 20mila euro l’anno e io non penso che ci siano molte persone capaci di poter pagare 120mila euro in sei anni».

 

La Link University rientra nella galassia del colosso Cepu fondato da Francesco Polidori, imprenditore umbro tra i fondatori anche dell’altro ateneo telematico, eCampus. Della Link University, risulta presidente del cda il figlio di Francesco Polidori, Pietro Luigi.

E qui entrano in gioco anche la Monte finanziario europeo srl. Dalla visura camerale, emerge che la Monte finanziario è una società che si occupa di operazioni immobiliari, finanziarie e anche di corsi di formazione. Ne risultano proprietari al 50% Pietro Luigi Polidori, presidente appunto di Link University e sua sorella Martina Polidori.

Questa società, Monte finanziario, dunque, è stata tra i maggiori finanziatori della Lega nel 2022 durante la campagna elettorale e non solo. A favore del Carroccio, dai dati pubblicati alla Camera, risulta infatti un bonifico da 100mila euro ad agosto 2022 e un altro da 10mila euro il 2 febbraio 2023.

La Orienta Campus srl, invece, “svolge attività di supporto per l’Università telematica eCampus – si legge nel sito della società – erogando azioni integrative di orientamento sui percorsi didattici e informative sull’utilizzo della piattaforma e-learning, Inoltre, Orienta Campus coopera con eCampus all’implementazione e all’organizzazione di progetti educativi e formativi avanzati, finalizzati a soddisfare esigenze professionali specifiche”.

La Orienta Campus ha finanziato la campagna elettorale della Lega con 40mila euro, con un bonifico ad agosto 2022. A cui si è aggiunto un altro bonifico da 10mila euro il 5 settembre 2022. A rimpinguare le casse della Lega poco prima delle elezioni è stata anche un’altra un’università telematica, la Orizzonte docenti srl, che ha versato, sempre ad agosto 2022, 50mila euro.

Bonifici tutti concentrati dunque a ridosso delle elezioni, per un totale di 200mila euro (nel 2022 il partito che ha ricevuto più fondi è stata la Lega con poco più di 8 milioni, quasi il doppio di FdI, secondo i dati raccolti e analizzati da Transparency International). Dopo le elezioni, dai dati pubblicati sul sito della Camera, risultano solo altri due bonifici a favore della Lega da atenei telematici: i 10mila euro del 2023 della Monte finanziario e i 30mila della eCampus a febbraio 2023.

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L’assetto societario della Monte finanziario europeo, come emerge dalla visura camerale

Una vicenda su cui il Pd delle Marche ha attaccato frontalmente l’amministrazione regionale. I dem hanno parlato anche di «un progetto improvvisato e buttato là con tantissime lacune: senza strutture adeguate per la formazione e il tutoraggio degli studenti (come possono essere messi in piedi corsi di odontoiatria senza avere neanche una clinica odontoiatrica?); con rette annuali di ben 20.000 euro che rendono questi corsi accessibili solo a pochi privilegiati; dopo il grave taglio dei fondi da parte del governo per le università pubbliche. (…) Chiediamo trasparenza e responsabilità nelle decisioni che riguardano il futuro dei nostri giovani e della nostra regione»-

 

«Nessun debito elettorale da saldare, mai ricevuto alcuni finanziamento elettorale da privati» così il governatore Francesco Acquaroli risponde attraverso i social alle «ultime irricevibili affermazioni del Pd Marche» relativamente alla Link University, ateneo privato che intende aprire nella nostra regione facoltà di Medicina e Odontoiatria (quest’ultima a Macerata, le altre a Fano e Ascoli). 

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Francesco Acquaroli

 

Il governatore, sulle affermazioni del Pd successive all’inchiesta di Cronache Maceratesi, è intervenuto così: «Non ho nessun debito elettorale da saldare, non ho mai ricevuto alcun finanziamento elettorale da privati, mai ho avuto rapporti con i soggetti che sono stati citati, ho agito nel pieno rispetto delle procedure esprimendo un parere tecnico, non vincolante, che si basa sulle relazioni del Dipartimento salute e degli enti sanitari che certificano, se mai ce ne fosse stato bisogno, una mancanza di personale medico ormai nota a tutti. Voglio anche aggiungere che la Regione è addirittura oggetto di un ricorso in tal senso per non aver espresso il parere già lo scorso anno».


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