di Peppe Ercoli
C’è un emendamento al nuovo Decreto Emergenze che preoccupa non poco il cratere sismico del centro Italia. Il testo, in corso di conversione alla Camera, vede infatti la disposizione dell’onorevole Letizia Giorgianni di Fratelli d’Italia in cui, sostanzialmente, è previsto uno storno di 90 milioni dal “fondo emergenza sisma 2016”, così ripartito: 30 milioni per il 2025 e 60 per l’anno 2026. Soldi che, sempre secondo la proposta di Giorgianni, verrebbero trasferiti sul fondo relativo al terremoto di Ancona del 2022, con la previsione di reintegrarli in quota nel 2027 e nel 2028.
Ovviamente l’emendamento deve ancora essere votato ma le probabilità che ottenga il via libera da parte della maggioranza parlamentare sono ben concrete. Il rischio, secondo alcuni, è quello di innescare un effetto domino fatto di polemiche e rivendicazioni tra due territori già in sofferenza a causa degli effetti subiti delle scosse, in particolare quello del cratere 2016/2017, che da 9 anni è alle prese con un delicato processo di ricostruzione.
«Tanto rumore per nulla» è l’immediata replica del commissario alla ricostruzione Guido Castelli. «Si tratta di un provvedimento utile alla ricostruzione di Ancona e di Umbertide e che autorizza me, in quanto commissario della struttura Sisma, ad utilizzare i fondi della struttura commissariale 2016 anche per il terremoto di Ancona e di Umbertide che saranno restituiti con un fondo entro il 2027. Si tratta, quindi, semplicemente di un anticipo di risorse che torneranno poi integralmente al loro posto a stretto giro» assicura Castelli ribadendo che «è una proposta da me totalmente condivisa perché abbiamo ampi spazi finanziari; non sottrae nulla e quindi mi sono reso assolutamente disponibile a lavorare e a gestire le cose entro i termini concordati».
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