di Filippo Ferretti
Tra Ascoli e il Festival intercorre un rapporto vivo, duraturo, continuativo nel tempo: quasi una storia d’amore. Infatti nel corso dei decenni, soprattutto gli ultimi, sono tanti i personaggi che hanno calcato il palcoscenico dell’Ariston provenienti dalle Cento Torri.
Edoardo De Angelis
In numerose edizioni, quasi una decina tra gli anni ’80 e gli anni ‘90, una figura musicale simbolo della città è stato il primo violino dell’orchestra del Festival ai tempi di Beppe Vessicchio, Edoardo De Angelis. Per il giovane musicista di Poggio di Bretta essere presenza fissa nell’organico della kermesse gli permise di lavorare poi con i più grandi big del pop italiano e straniero: da Carmen Consoli a Ron e Vinicio Capossela sino alla collaborazione con il gruppo britannico dei Muse.
L’ex studente dell’istituto d’arte suonò anche per Jovanotti nell’esecuzione di “Per Te” nella tappa ascolana del Festivalbar, in Piazza del Popolo, nell’edizione condotta dalla coppia Fiorello e Alessia Marcuzzi, in cui al fianco di Lorenzo c’era già da qualche anno il fido Saturnino Celani, il talentuoso basso ascolano.
Ivan Graziani
Facciamo un passo indietro: anni prima un altro ex allievo dell’istituto cittadino “Osvaldo Licini” fu presenza di spicco del Festival di Sanremo: parliamo di Ivan Graziani, che dopo aver debuttato senza troppa fortuna alla Città dei Fiori nel 1985 con il brano “Franca ti amo”, vi tornò nel 1994 ottenendo un grande successo grazie alla canzone “Maledette Malelingue”, voluta in gara proprio da Pippo Baudo, presentatore e direttore artistico di quella edizione che fu vinta da Aleandro Baldi con “Passerà”.
Sempre in quel periodo, un altro creativo del territorio ascolano molto amato presso il mondo dello spettacolo e del jet set approdò al teatro Ariston per abbigliare gli artisti in gara. Si tratta dello stilista di Appignano del Tronto Cesare Guidetti che, nel 1990, puntò tutto sui giovani Beppe Di Francia e Bea Giannini, in lizza con il pezzo, non memorabile per la verità, dal titolo “Una storia da raccontare”.
Dario “Dardust” Faini e Lorenzo Jovanotti sul palco dell’Ariston
E a proposito di Lorenzo Jovanotti, che all’Ariston ha furoreggiato con il suo mini show alla serata inaugurale 2025, nel brano “Un mondo a parte” affiancato da Dardust, altro talento ascolano, sul podio nel 2019 e nel 2024 rispettivamente con “Soldi” cantata da Mahmood e “La noia” interpretata da Angelina Mango (leggi qui).
Jovanotti con Saturnino Celani a Sanremo 2025
Il cantautore toscano, che alla prima serata era accanto a Saturnino e gli altri musicisti per eseguire il medley sul palco, da “I love you baby” a “Fuori Onda”, in vari festival prima di quest’anno era già stato ospite accompagnato sempre dal bassista d’oro.
Ricordiamo Jovanotti con il musicista ascolano almeno nella performance proposta nel 2008, che eseguì sotto i riflettori accanto al suo inseparabile braccio destro i pezzi “Fango” e “A te”.
Linda
E sempre per quanto riguarda il binomio Sanremo – artisti ascolani, la storia del festival non può dimenticarsi della presenza sul podio nell’edizione 2004 del brano “Aria sole terra e mare” cantato dalla virtuosa Linda, che all’epoca fece ammaliare i selezionatori Tony Renis e Simona Ventura per temperamento, voce, talento e personalità.
Un risultato che purtroppo non ebbe lo stesso seguito nel percorso successivo della bravissima ma sfortunata interprete di Pagliare del Tronto.
Non baciati dal fato neppure i componenti del gruppo ascolano La Rua, scoperti da Dardust e avviati ad un percorso che sembrava folgorante dopo “Amici di Maria De Filippi” .
La Rua
La band, capitanata da Daniele Incicco, nel 2017 per un soffio non passò il turno di “Sanremo Giovani” per approdare alla gara ufficiale, anche se il brano sconfitto, “Tutta la vita questa vita”, divenne un autentico tormentone dopo essere scelto come sigla del “Dopofestival”, condotto quell’anno da Nicola Savino e dalla Gialappas.
Giovanni Allevi a Sanremo nel 2024
E non si può non parlare di partecipazioni sanremesi, da parte di talenti del capoluogo piceno, senza menzionare Giovanni Allevi. Il musicista, compositore e direttore d’orchestra fu star della festa della musica italiana come ospite una prima volta nel 2015, anno in cui fu in commissione per selezionare i brani partecipanti e poi, memorabile, nel 2024 attraverso una performance abbinata ad un monologo incentrato sulla malattia oncologica di cui soffre dal 2022 che fece commuovere milioni di italiani (leggi qui).
La maschera di Vincenzo Mollica realizzata da Cordivani
Chapeau anche per il mago degli effetti speciali Giuseppe Cordivani, che nell’edizione di quest’anno ha voluto creare in merito ai servizi televisivi del Festival una maschera in lattice proprio ispirata allo storico inviato Vincenzo Mollica.
E non possiamo dimenticare gli operatori ascolani della Xentek che, telecamera in mano, da molti anni sono sempre presenti per realizzare collegamenti tv con la manifestazione musicale più famosa della Penisola.
Stefania Sandrelli e Dustin Hoffman
Infine, Ascoli presente nelle parole spese sotto i riflettori dell’Ariston. Come accadde con le affermazioni dell’attore Dustin Hoffman, ospite con Stefania Sandrelli alla terza serata dell’edizione del 2004 presentata da Simona Ventura il quale, nel rievocare il set di “Alfredo Alfredo” e la lavorazione avvenuta nelle Cento Torri nel ’72, tentò di riproporre le parolacce e i proverbi boccaceschi in dialetto ascolano che ebbe modo di apprendere al tempo dagli abitanti della città turrita.
Russell Crowe con Teresa Mannino e Amadeus
E non meglio andò nel 2024, quando sul palco del Festival il divo Russell Crowe cercò maldestramente di rispondere alla domanda di Teresa Mannino circa la scoperta delle origini dei suoi avi italiani (leggi qui).
L’attore di origine neozelandese, nell’occasione, non seppe dare risposte sicure se il trisavolo fosse originario di Fidenza o di Ascoli così come inizialmente sembrava certo.
Una titubanza la sua che poi è diventata abituale nel successivo tour musicale lungo la Penisola, visto che nelle varie tappe dei concerti l’ex Gladiatore avrebbe affermato di avere discendenze appartenenti ad ogni luogo italiano che lo ospitava in tourneè. Una trovata che, dopo aver suscitato inizialmente entusiastici campanilismi, ha lasciato il posto ad una decisa irritazione collettiva.
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