«Serve più attenzione al comparto vitivinicolo del Piceno: dopo un 2023 segnato dalla peronospora e da ingenti perdite economiche, il 2024 si sta rivelando un anno altrettanto critico». A lanciare l’allarme è Alessandro Ricci, componente della segreteria provinciale di Ascoli del Partito Democratico, guidata da Francesco Ameli.
Alessandro Ricci
«I produttori – prosegue Ricci – segnalano un calo dell’export superiore al 10% ed una riduzione dei consumi interni di oltre il 20%, mentre le recenti modifiche al codice della strada, che hanno ulteriormente frenato la vendita di vino, stanno mettendo a dura prova le aziende locali.
La situazione è particolarmente preoccupante per le aziende di piccole e medie dimensioni, che già faticano a mantenere la propria competitività sul mercato. Se le realtà più strutturate possono assorbire parte del colpo, molti produttori del nostro territorio si trovano a dover affrontare problemi di liquidità sempre più gravi. Già nel 2023, a seguito della “malattia della peronospora“, numerose aziende sono state costrette a ricorrere al credito bancario per coprire i costi di produzione e ristrutturazione. Ora, con il continuo peggioramento del mercato, il rischio di insolvenza cresce, con conseguenze devastanti per l’intero settore vitivinicolo piceno».
«Come Partito Democratico del Piceno – sono ancora le parole dell’esponente dem – riteniamo che gli interventi finora messi in campo dalle istituzioni regionali e nazionali siano del tutto insufficienti. Il risarcimento concesso copre appena il 4,17% dei danni subiti, una cifra irrisoria rispetto alle perdite reali subite dai produttori. Servono misure concrete e immediate: la moratoria sui mutui per almeno due anni, finanziamenti a tasso zero per garantire la liquidità alle aziende, e un piano di rilancio pluriennale che punti sulla valorizzazione delle nostre Docg, Doc e Igt. Solo così possiamo evitare il rischio di vedere scomparire una parte fondamentale della nostra economia e della nostra identità territoriale.
Non è accettabile – conclude Alessandro Ricci – che il settore agroalimentare, pilastro dell’economia picena, venga ignorato. È necessario un impegno forte e coordinato tra istituzioni locali, regionali e nazionali per fornire ai produttori il sostegno di cui hanno urgente bisogno».
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