La Procura distrettuale antimafia ha chiesto il rinvio a giudizio per un 50enne egiziano, arrestato nel febbraio 2024 a Monteprandone per il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Ritenuto “skypper-scafista”, avrebbe condotto un barcone di 8 metri con 48 migranti, tra cui minorenni, dal tratto di mare vicino alla Libia fino al soccorso della nave ONG Geo Barens di Medici Senza Frontiere, che ha sbarcato i migranti ad Ancona nel febbraio 2023.
Le indagini, avviate grazie alle dichiarazioni dei migranti, hanno rivelato che l’extracomunitario, stabilitosi a Monteprandone con documenti provvisori e impiegato come stagionale e in un ristorante, faceva parte dell’organizzazione del viaggio della speranza. Circostanza che l’uomo nega. Gli occupanti del barcone avrebbero pagato somme considerevoli. L’accusa include l’aggravante di aver messo a rischio la vita di molte persone, trasportandole su un’imbarcazione priva di sicurezza adeguata.
L’arresto, eseguito dalla Sezione Investigativa di Ancona, con il supporto della Squadra Mobile di Ascoli, è avvenuto sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale di Ancona. L’indagine è stata coordinata dalla Procura Distrettuale di Ancona, con il coinvolgimento del Servizio Centrale Operativo. L’egiziano è difeso dall’avvocato Simone Matraxia.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati