Fioravanti: «Banca Intesa ci ha delusi, ma Palazzo Bazzani avrà un futuro»

ASCOLI - La rinuncia alla sede in corso Mazzini non piace al sindaco di Ascoli. «E' una scelta calata dall'alto, dovevano invece consultarci e avremmo trovato una soluzione»
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Il sindaco Marco Fioravanti

 

di Peppe Ercoli

«La scelta di Banca Intesa di lasciare la sede di Palazzo Bazzani nel centro storico di Ascoli ci lascia sbalorditi e soprattutto molto delusi come territorio».

 

E’ chiaro il pensiero del sindaco Marco Fioravanti sulla rinuncia dell’istituto di credito a fruire ancora dello storico immobile in corso Mazzini, nel cuore di Ascoli, come annunciato oggi su Cronache Picene.

 

«Sono deluso perché ritengo che andava condivisa con il territorio una scelta così importante come quella di dismettere una sede storica che ha costruito la ricchezza anche del Piceno, ma anche delle Marche. Siamo in presenza di una scelta calata dall’alto e per questo sbagliata» prosegue con fermezza il sindaco di Ascoli, decisamente contrariato per l’iniziativa di Banca Intesa.

 

La storica sede della Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno in Corso Mazzini

«Questa scelta andava condivisa col territorio; avremmo potuto trovare insieme altre soluzioni, visto che comunque quella sede può essere anche un hub innovativo di sviluppo interessante anche con un modello innovativo per una città che sta recuperando centralità. Quindi questa scelta non solo non la condividiamo ma siamo delusi».

 

La proprietà di Palazzo Bazzani è della Fondazione Carisap, ma proprio per l’importanza del sito, il futuro dell’imponente immobile riguarda anche l’Amministrazione comunale.

 

«Ovviamente lavoreremo insieme alla Fondazione Carisap per trovare altre soluzioni per una sede così importante – conferma il sindaco Fioravanti – Questo piano d’accorpamento, questa finanza calata dall’alto va in contrasto con la visione politica di questo territorio. Va contro il nuovo modello economico che vogliamo costruire e che contrasta una finanza che ci cala dall’alto e non tiene conto che ci sono le persone e le storie delle persone. Il nostro modello ritiene importante lo sviluppo economico, ma anche che le persone sono ancora più importanti. Ci assumeremo l’impegno per ridare a Palazzo Bazzani una rigenerazione».

 

«Non avremo problemi a trovare affittuari prestigiosi per Palazzo Bazzani»

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