Sparò al vice sindaco di Acquasanta, scagionata la moglie Giovanna Pompei

ASCOLI - Il giudice Caponetti ha riqualificato il reato di tentato omicidio in lesioni personali ed ha emesso una sentenza di non luogo a procedere per mancanza di querela, mai presentata da Luigi Capriotti
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Acquasanta (immagine di repertorio)

 

di Peppe Ercoli

Riqualificazione del reato di tentato omicidio in lesioni colpose e conseguentemente sentenza di non luogo a procedere per mancanza di querela.

 

Questo il pronunciamento del giudice delle udienze preliminari del tribunale di Ascoli Barbara Caponetti che ha respinto la richiesta di condanna a tre anni e otto mesi per Giovanna Pompei, accusata di tentato omicidio per aver sparato al marito, il vice sindaco di Acquasanta, Luigi Capriotti, la notte tra il 18 e il 19 febbraio 2024.

 

Come annunciato, il marito della donna, il vice sindaco di Acquasanta Terme, ha ritirato la costituzione di parte civile contro la consorte. Non aveva mai presentato querela nei suoi confronti e quindi, avendo il giudice riqualificato l’accusa di tentato omicidio in lesioni personali, in assenza di querela di parte ha emesso la sentenza di non luogo a procedere nei confronti della Pompei, difesa dagli avvocati Andrea Silvestri e Giulio Natali.

 

Un pronunciamento che il procuratore di Ascoli Umberto Monti ha già annunciato che impugnerà in Appello, non condividendo in particolare la riqualificazione del reato.

Il procuratore capo di Ascoli Umberto Monti

 

La Procura di Ascoli continua a ritenere che lo sparo sia stato l’epilogo di una lite coniugale e che la donna abbia sparato in direzione del marito, con il rischio di colpirlo in punti vitali, configurando così il reato di tentato omicidio.

Sia l’imputata che il marito hanno sempre sostenuto che lo sparo partito da una pistola 357 Magnum regolarmente detenuta dal Capriotti per difesa domestica, fosse stato involontario. L’uomo era stato ferito a un braccio, in maniera non grave.

 

«Il marito, anche in quanto uomo delle istituzioni, esprime viva soddisfazione per l’epilogo di questo procedimento che rafforza la sua fiducia nella giustizia. Questo provvedimento restituisce all’imputata e a tutta la famiglia Capriotti la serenità e l’onorabilità che merita» ha commentato l’avvocato Agostini che assiste Capriotti.

 


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