Tentato omicidio: perizia psichiatrica conferma la lucidità dell’imputato

AMANDOLA - Danilo Rotini, 20enne di Montefortino, è accusato di aver accoltellato alle spalle un amico
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di Peppe Ercoli

 

Nel processo per il tentato omicidio di un 21enne cileno, avvenuto ad Amandola il 26 luglio 2024, la perizia psichiatrica disposta dal giudice delle udienze preliminari del tribunale di Ascoli ha stabilito che Danilo Rotini, 20enne di Montefortino, era perfettamente lucido al momento dei fatti. L’esame, condotto dalla psichiatra Isa De Lauretis, ha escluso la presenza di infermità mentali tali da compromettere la capacità di intendere e di volere dell’imputato, confermandone anche l’idoneità a sostenere il processo.

 

L’accertamento era stato sollecitato dagli avvocati difensori Massimo Comini e Olindo Dionisi che hanno nominato come loro consulente il dottor Angelo Marco Barioglio. L’avvocato Emiliano Carnevali, che assiste il padre della vittima che si è costituito parte civile, ha nominato come consulente Gianni Giuli.

 

Secondo le ricostruzioni dell’accusa, Rotini si sarebbe recato a casa della vittima e, dopo un breve scambio di parole, lo avrebbe aggredito alle spalle con un coltello da cucina, infliggendogli diversi fendenti al torace, al dorso e al collo. Solo l’intervento tempestivo dei soccorsi ha evitato il peggio, permettendo il trasferimento d’urgenza del giovane cileno all’ospedale di Ancona.

 

L’imputato è sotto processo con rito abbreviato per tentato omicidio aggravato dai futili motivi, reato che potrebbe comportare una condanna fino a 14 anni di carcere, ridotti di un terzo grazie alla scelta del rito.


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