Omicidio sul lungomare, il sindaco Spazzafumo: «Siamo a un punto di non ritorno»

SAN BENEDETTO - La reazione del primo cittadino dopo il fatto di sangue che ha visto la morte di un ragazzo di 24 anni: «Esprimo vicinanza alla famiglia della vittima. Forze dell'ordine al lavoro senza sosta per fare chiarezza su quanto accaduto. Ci si deve interrogare se si tratti soltanto di un problema di ordine pubblico»
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«Oggi la comunità sambenedettese si sveglia attonita apprendendo della morte di un ragazzo e del ferimento, in un caso anche grave, di altri giovani».

Il sindaco Antonio Spazzafumo

 

Sono le parole del sindaco Antonio Spazzafumo a poche ore dal fatto di sangue che, nella notte tra sabato 15 e domenica 16 marzo ha visto vittima un ragazzo di 24 anni per accoltellamento sul lungomare nord (leggi qui).

 

«Innanzitutto, esprimo la mia vicinanza alla famiglia della vittima per un dolore indicibile, le forze dell’ordine stanno lavorando senza sosta per fare chiarezza su quanto accaduto e individuare i responsabili – continua Spazzafumo -. Credo che si sia arrivati ad un punto di non ritorno nel tortuoso percorso volto a rafforzare la presenza tangibile e diffusa di personale delle forze dell’ordine. Lo chiediamo da anni, lo chiedono da anni i sindacati delle forze di Polizia, è ora di avere risposte concrete ed immediate».

Forze dell’ordine al lavoro sul luogo della tragedia

 

«Quando episodi di questo genere si ripresentano con frequenza, però, quando da ogni parte di Italia giungono quasi quotidianamente notizie simili (e stavolta purtroppo è toccato a noi), ci si deve interrogare se si tratti soltanto di un problema di ordine pubblico – prosegue il sindaco -. Non può essere solo questo, bisogna agire nel profondo di un malessere sociale di cui evidentemente le istituzioni non hanno ben compreso la portata».

 

«I Comuni anche in questo campo sono i posti di frontiera, chiamati a fronteggiare situazioni familiari e personali delicate avendo a disposizione mezzi limitati e sentendo quindi fortissima la frustrazione di non poter fare di più – conclude -. Le agenzie educative, le organizzazioni di volontariato fanno tantissimo e ci affiancano nei progetti che riusciamo a mettere in campo, ma non basta, non può bastare. È ora di guardare con disincanto ad una realtà con la quale non ci siamo mai misurati finora e riprendere le maglie di una rete di coesione sociale che, con tutta evidenza, va rafforzata e dotata di strumenti nuovi».

 

Omicidio a San Benedetto, si sono fronteggiati gruppi di giovani di Giulianova e Grottammare (Video e foto)


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