Omicidio Bhenkarbush, Rocchi: «Non siamo abituati a casi del genere, più controlli anche a Grottammare»

TRAGEDIA - Il primo cittadino torna sul caso di cronaca nera che ha scosso la comunità in questo ultimo weekend. La richiesta è di aumentare il numero di agenti
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Alessandro Rocchi

 

di Edoardo Ciriaci

Continuano le indagini sull’omicidio di Amir Bhenkarbush. Il 24enne è stato freddato a colpi di coltello sul lungomare nord di San Benedetto del Tronto in quella che sembra stata una regolazione di conti tra bande, e nella quale sono rimasti coinvolti anche due cittadini di Grottammare.

 

Sindaco, innanzitutto, ci sono aggiornamenti sulle condizioni del trentenne rimasto ferito?

«Sappiamo che sono coinvolti anche due ragazzi residenti nel nostro comune, siamo comunque preoccupati per le condizioni del trentenne ricoverato al Torrette di Ancona ma so solo che è in prognosi riservata».    

 

«E’ un caso  che preoccupa e sorprende perché di certo non siamo abituati a fatti di questo genere – commenta il sindaco Alessandro Rocchi, tornando ai fatti della notte di domenica 16 marzo – è l’ennesimo segnale del fatto che, purtroppo, alla base c’è qualcosa di non collegabile solo alla mala movida, ma più un fenomeno legato a situazioni di degrado sociale, da affrontare e risolvere in altre maniere. Sono purtroppo storie di ragazzi giovani che non hanno trovato la strada giusta. Ma importante non pensare che un solo episodio distolga l’attenzione sul tema della sicurezza nel nostro territorio. L’impegno è costante e garantisce ai cittadini di poter uscire di casa tranquillamente».

 

Come si potrebbe migliorare?

«Le forze dell’ordine fanno tutto ciò che possono con il numero di agenti a disposizione per i servizi. Quello che noi sindaci chiediamo da tempo nei vari comitati della sicurezza pubblica in Prefettura è di aumentare l’organico sia dei Carabinieri che della Polizia di Stato. L’obiettivo è di far diventare il commissariato di San Benedetto uno di primo livello».

 

Nella notte, anche due auto rubate a Grottammare. 

«Nel nostro territorio, posso dire è che la Polizia di Stato non passa mai, mentre i Carabinieri stazionano una notte sì e una no. Si potrebbe fare ancora di più ma anche loro ne sono consapevoli e fanno recapitare la richiesta di aumentare il numero. Le forze dell’ordine comunque non stanno mai ferme. Ma hanno una normativa da seguire, non sono sceriffi del Far West. Possono fare indagini, controllare le persone e proporre al giudice misure cautelari ma sempre in un contesto di legalità. Questo deve essere chiaro a tutti».


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