Il disco si chiamerà “The Fox”, e sarà una sorta di concept album sull’umana gente, sui suoi ricordi, sui racconti; ogni pezzo un sentire, un’esperienza di vita, un’atmosfera. Prima, però, è la volta del singolo di lancio “Giuda”, una storia (d’amore?) dalle tinte quasi reggae. Ritornello che colpisce, tessitura armoniosa e un video…curioso. A finire colpita, infatti, non è una palla da baseball ma un pupazzo dalle fattezze maschili, respinto via dalla sua insensibilità, dall’indifferenza del non sentire. Metafora?
«Certamente. Parlo dell’uomo di plastica, quello che sembra stupendo ma in realtà si rivela traditore, inteso non solo a livello sessuale ma con accezione più ampia» spiega Claudia Quartarulli. Lei, la bionda cantautrice ascolana, è all’esordio ufficiale dopo decenni di studi in campo musicale (e non solo, visto che è laureata in beni culturali), ultima la laurea in canto jazz al conservatorio “Pergolesi” di Fermo. Tante, tantissime le esperienze sul palco (è la voce del gruppo al femminile “The Holograms“) e dietro la cattedra (insegna presso la scuola di musica “LeArti”), finalmente coronate da questo bel debutto che lascia presagire sorprese per il futuro. «”Giuda” l’ho scritto un anno fa, ma per impegni soprattutto di lavoro e studio non ho potuto realizzarlo prima. Il video del brano, girato da Cecilia Di Domizio, è in parte ambientato a Castel di Lama, presso il campo di baseball della Ascoli Oaks, che ringrazio», prosegue la cantante. Che in piena filosofia undeground si è autoprodotta il tutto contando su collaboratori di pregio come Giuseppe Lori e Matteo Tordini in fase di arrangiamento, con quest’ultimo che ha suonato anche il basso e le tastiere, Luca Fusari (chitarre) e sul mastering-missaggio di Nacor Fischetti, il batterista dei La Rua.
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